Home Attualita' Ritorna un’agricoltura più “contadina” e “locale”? Giornata di studio Cia Reggio

Ritorna un’agricoltura più “contadina” e “locale”? Giornata di studio Cia Reggio

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Ritorna un’agricoltura improntata ad un modello “contadino”, invece di, oppure accanto ad un modello oggi prevalente contraddistinto da “industrializzazione” e specializzazione spinta? Se così fosse, i prodotti tipici dell’agricoltura reggiana potrebbero guardare al futuro senza i timori che hanno segnato gli ultimi anni, quando la crisi e la sempre più accentuata “globalizzazione” dei mercati facevano paventare una sempre più precaria marginalità se non la scomparsa per i prodotti caratteristici del territorio, almeno fino a quando la spettacolare ripresa del Parmigiano-Reggiano non ha fugato – in parte – il clima funereo che sembrava incombere sulle nostre produzioni.

Di modello “contadino” ha parlato espressamente il prof. Jan Douwe Van Der Ploeg nel corso di una giornata di studio organizzata presso la Cantina Albinea-Canali dalla Cia di Reggio Emilia e da Dinamica, nel quadro di un corso sulle politiche europee, dedicata a capire “Quale futuro per i prodotti tipici”. Un’agricoltura, secondo il docente di sociologia rurale dell’Università olandese di Wageningen, che ritrova un approccio più tranquillo con il territorio, che sviluppa la “multifunzionalità” fornendo nuovi servizi, che si riconcilia con l’ambiente e incrementa la biodiversità, un modello che (è stata una sorpresa per molti) sta trovando spazio nella super-intensiva campagna olandese. Un’agricoltura dove c’è spazio anche per le produzioni tipiche, espressione del territorio, e che sembra più adatta ad affrontare la situazione di crisi che il settore attraversa, un po’ dappertutto.

Va aggiunto che il professore, che ha fatto esperienza in diversi paesi di 4 continenti (tra le sue tappe c’è stata anche Reggio Emilia con il CRPA-Centro ricerche produzioni animali), si dichiara “innamorato” dell’agricoltura italiana e nutre una grande ammirazione per i nostri agricoltori.

Ma come sta questa agricoltura “contadina” nei mercati globali? C’è spazio, secondo i dati: solo il 15% degli alimentari prodotti al mondo varca le frontiere, ben l’85% si consuma nei paesi d’origine, una quota importante non si sposta più di 15 km da dove viene prodotto.

Insomma, si può e si deve pensare ad agricolture al plurale, secondo modelli diversi in grado di recuperare il legame con il territorio d’origine e quindi la varietà e specificità delle produzioni.

L’iniziativa – introdotta dal presidente della Cia reggiana Ivan Bertolini – ha visto un saluto dell’Assessore provinciale all’Agricoltura Roberta Rivi e gli interventi di Carlo Malavolta per la Regione Emilia-Romagna che illustrato gli interventi per valorizzare i prodotti tipici, inoltre ad una tavola rotonda con il docente olandese ed il funzionario della Regione ha partecipato per la Provincia Massimo Bonacini; questa parte della giornata è stata condotta da Claudio Ferri, direttore di Agrimpresa, periodico della Cia regionale.

Foto da sx: Ferri, Bertolini, Malavolta, Prof. Van Der Ploeg