Hera fa soldi: e questa non è una notizia. Lo sarebbe se abbassasse le tariffe, ma a giudicare dal gaudio con cui comunica la distribuzione del dividendo, credo che non leggeremo mai questo titolo sui quotidiani. Quello che però interessa in questo momento è il pacchetto sostanzioso di azioni che detiene il Comune di Modena, che quindi da questa distribuzione del dividendo, riceverà nuova linfa per le casse. Stiamo parlando di 106 milioni di azioni. Una cifra considerevole. Continueranno a piangere miseria o cominceranno ad amministrare con oculatezza? Come nota a margine: se i cittadini si aspettano che le partecipazioni societarie degli enti locali possano essere utili a contenere le tariffe, ecco qui la spiegazione del perché non può avvenire. Si chiama dividendo di fine anno: si spera a questo punto che almeno venga usato bene, e che il Comune la smetta di lamentarsi dei tagli.
(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)
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“Festa grande e champagne in casa Hera. Pianti a dirotto nelle famiglie modenesi. Ancora una volta per la multiutility crescono gli utili netti. Quest’anno l’incremento è del 65% pari a 117 milioni di euro. Si tratta di un crescita enorme, così come lo sono gli incrementi costanti nelle bollette a carico dei cittadini. E’ chiaro che per un altro anno Hera aumenta vertiginosamente i guadagni con i soldi sborsati dalle famiglie modenesi schiacciati da tariffe sempre più care. Passano gli anni ma l’anomala equazione non cambia: più Hera guadagna e più pagano i cittadini”.
E’ duro il commento del Consigliere regionale del Popolo della Libertà, Andrea Leoni su dati di bilancio di Hera.
“E’ chiaro che gli utili di Hera sono direttamente proporzionali al sacrificio chiesto in questi anni alle famiglie modenesi ed emiliano-romagnole. Questo è un problema di cui Pighi, chiamato tutelare prima di tutto gli interessi dei cittadini, dovrebbe farsi carico. Noi la proposta l’abbiamo lanciata più volte in Consiglio comunale: Bloccare le tariffe. Le famiglie vanno aiutate. Hera ha abbondanti margini per farlo ed i comuni, anziché certificarne i guadagni, dovrebbero pensare a tutelare gli interessi dei cittadini prosciugati da una società che produce più utili che servizi. Pighi ormai non ha più scuse. I dati confermano che i margini per bloccare le tariffe, se non per abbassarle, ci sono tutti. Purtroppo Hera, che agisce in un regime di monopolio di fatto, continua a trovare la complicità dei comuni rossi, soci della stessa azienda, che dovrebbero pensare a tutelare i cittadini e non i guadagni dell’azienda. Ora ci aspettiamo che Pighi, faccia sentire la sua voce presso Hera non certo per portare a casa qualche compagno-consigliere di amministrazione ma per aiutare i modenesi. Sarebbe già un cambio di rotta che i modenesi apprezzerebbero di sicuro”.