È come se un gruppo di aspiranti calciatori incontrasse l’asso del Barcellona, Lionel Messi, per farsi spiegare come si gioca a calcio. Domani – lunedì 28 marzo – i ventidue allievi (sette modenesi) del corso di alta formazione per “Tecnico esperto nella valorizzazione di vini e prodotti tipici per una ristorazione di qualità”, gestito dalla Scuola Alberghiera e di Ristorazione di Serramazzoni, incontrano Massimo Bottura, eletto nei mesi scorsi “miglior chef del mondo”. «Bottura viene a Serramazzoni per parlare della cucina intesa come sintesi perfetta fra tradizione, scienza e arte – spiega Giuseppe Schipano, direttore della Scuola Alberghiera di Serramazzoni – È una grande occasione per gli allievi del corso, che stanno imparando a conoscere, trasformare e commercializzare i prodotti tipici del territorio emiliano-romagnolo».
Il corso della Scuola Alberghiera di Serramazzoni dura mille ore, di cui 400 di stage in ristoranti stellati dell’Emilia Romagna. Le lezioni si svolgono principalmente a Gariga di Podenzano (Piacenza), dove si trova la sede distaccata dell’istituto gestito dallo Ial Emilia-Romagna. «Obiettivo dell’iniziativa è formare figure tecnico-specialistiche altamente qualificate nel settore della ristorazione che contribuiscano alla diffusione della cultura, tipicità e tradizioni dell’enogastronomia regionale – ricorda Giovanni Corsini, amministratore dello Ial Emilia-Romagna – Il percorso è frutto di un’alleanza tra enti di formazione, scuole e università che, per la prima volta, hanno deciso di collaborare per formare professionisti della ristorazione».
Sono partner del progetto l’Istituto statale di istruzione superiore agraria e alberghiera “G. Raineri – G. Marcora” di Piacenza (in rete con l’Ipssar G. Magnaghi di Salsomaggiore), l’Università Cattolica del Sacro Cuore sede di Piacenza – Facoltà di Agraria, il Centro di formazione Vittorio Tadini, Alma (Scuola internazionale di cucina italiana), La Faggiola di Gariga (Piacenza), l’Osteria Francescana di Massimo Bottura (Modena) e l’Antica Corte Pallavicina di Spigaroli Massimo e Luciano (Polesine Parmense).