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Fabio Filippi (PDL): Marcegaglia ingrata

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La presidente di Confindustria Emma Marcegaglia ha dichiarato alla stampa: “Gli imprenditori si sentono soli davanti alla crisi ed abbandonati dalla politica”.

E’ chiara in questa affermazione una forte accentuazione polemica nei confronti del Governo Berlusconi; una critica che il ministro Maurizio Sacconi, ha definito quantomeno “ingenerosa”.

Per cercare di spiegare le ragioni di questa solitudine la signora Marcegaglia ha fatto riferimento alla lotta per la competitività sui mercati mondiali, a suo dire sempre più dura, ed ai prezzi delle materie prime, sempre più instabili.

Ci chiediamo però come si possa attribuire unicamente al Governo la responsabilità delle crisi economiche e politiche intervenute nello scenario internazionale.

Marcegaglia inoltre ha aggiunto: “Il Paese cresce solo dell’1 per cento, poco, manca la domanda interna e anche i lavoratori non ce la fanno”.

Il fatto che i salari industriali in Italia siano fra i più bassi, fra i Paesi europei, variabile che certo non aiuta ad incentivare i consumi, rappresenta forse una colpa da attribuire del Governo? Certo vi è poi il giusto problema, per ora irrisolto di riuscire a collegare l’aumento dei salari all’incremento della produzione, ma è del tutto sbagliato affrontare le questioni economiche con improvvisate boutade.

Ieri il Fondo Monetario internazionale ha promosso l’Italia e il suo Governo: la stima di crescita per il 2011 è stata rialzata, portandola all’1,1%, ovvero 0,1 punti percentuali in più rispetto alla stima di gennaio. L’Italia ottiene valori rassicuranti su tutte le voci chiave come l’inflazione, i livelli di utilizzo degli impianti industriali e la disoccupazione. Quest’ultima, che rappresenta la preoccupazione maggiore per l’Organizzazione mondiale, per L’Italia mantiene comunque i livelli più bassi rispetto all’area euro. Il tasso di disoccupazione in Italia dovrebbe raggiungere l’8,6 per cento nel 2010, mentre nel 2011 è atteso un calo all’8,3 per cento. Nell’area euro invece la disoccupazione ha raggiunto il 10 per cento lo scorso anno, quest’anno dovrebbe risultare quasi invariata al 9,9 per cento e nel 2012 al 9,6 per cento.

Molte sono state le riforme attuate dai Governi di centrodestra, a sostegno dell’industria ed in generale dell’economia, dal 1994 in poi: la riforma delle pensioni, attuata in seguito da Dini, la Riforma della disciplina del lavoro, nota come Legge Biagi, la Riforma, seppur parziale, del Fisco, attraverso la no tax area, la riduzione delle aliquote, l’abolizione della tassa di successione e di donazione, la Legge per le grandi industrie in crisi, il contrasto alla contraffazione, il sostegno del made in Italy, la Legge Obiettivo per le Grandi Opere, la Legge sulla riduzione del costo del lavoro e delle imposte sul reddito delle società di capitali, la Riforma della Pubblica Amministrazione e del pubblico impiego ed il Piano per il Sud.

L’industria automobilistica, che oggi dichiara, attraverso Marchionne, di condividere le dichiarazioni della Marcegaglia sulla solitudine degli industriali, ha ricevuto, fra contributi pubblici ed incentivi al consumo, la cosiddetta legge sulle rottamazioni, contributi significativi e reiterati, da parte del Governo Berlusconi.

Si fa fatica dunque a comprendere le affermazioni della signora Marcegaglia: a meno che il tutto non si riduca ad un “teatrino”, che ha l’unico scopo di lanciare la candidatura di Luca di Montezemolo a presidente del Consiglio; in tale caso, i contenuti della polemica, sarebbero non solo strumentali, ma anche di basso profilo.

(Fabio Filippi)