L’elezione per il rinnovo del cda della Banca Popolare dell’Emilia Romagna e’ stata vinta dalla lista numero 1 con 18.537 voti. Un esito previsto, quello che ha visto prevalere la squadra schierata dall’attuale dirigenza, ma l’assemblea dei soci (con collegamenti telematici per i soci a Ravenna, Avellino e Lamezia Terme) sara’ ricordata per il clima di grande tensione.
Gia’ in mattinata, alcuni soci si sono affrontati con spintoni, urla e offese. Tanto che il presidente di Bper Ettore Caselli si e’ visto obbligato a chiamare i carabinieri per riportare l’ordine.
L’ostruzionismo era gia’ annunciato da parte della lista 3, che per il quarto anno consecutivo esce sconfitta dall’assemblea, pero’ con il consistente totale di 5.001 preferenze. Il ‘taglio’ degli interventi ha scaldato gli animi Al secondo posto e’ giunta la lista numero 2 con 8.074 voti.
E’ quella delle banche confederate del Sud con capofila l’ex magistrato Manfredi Luongo, assente per un’indisposizione.
Questi fara’ dunque parte del cda come previsto dal nuovo statuto della banca, che assegna un posto alla lista di minoranza. Rimangono invece in consiglio – in virtu’ del voto – Piero Ferrari, Alberto Marri, Giuseppe Lusignani, Fioravante Montanari ed Erminio Spallanzani della lista 1.
L’assemblea (presenti in proprio o per delega 19.900 soci) per alzata di mano della ha approvato a larghissima maggioranza il bilancio 2010 che presenta un utile netto consolidato di 327,4 milioni (+93,2%). Il dividendo saale da 0.15 euro a 0,18 euro per azione. Approvata anche la possibilita’ di eleggere un presidente onorario indicato per la prossima assemblea dei soci in Guido Leoni. E’ seguito un lungo applauso. Leoni, banchiere di origine reggiana, ha guidato la banca da direttore generale, amministratore delegato e presidente per molti anni.