Il consigliere di SEL-Verdi Gian Guido Naldi è entrato questa mattina, a distanza di un paio di mesi dall’ultima visita effettuata a fine febbraio, dentro la struttura del CIE di Via Mattei a Bologna per visionare le attuali condizioni dei reclusi e dei servizi.
“La situazione attuale in termini di presenze – ha dichiarato il consigliere al termine del giro ispettivo – è sicuramente migliorata. Ora ci sono ‘solo’ 51 reclusi (27 maschi e 24 femmine) perché molti sono usciti con i permessi di soggiorno temporanei messi a disposizione dal Governo. Inspiegabilmente, però, a due uomini tunisini che ne avevano il diritto, questo permesso non è stato concesso ed ora loro, piuttosto che rimanere ancora reclusi lì dentro, sono arrivati disperatamente alla decisione di tornare nel loro Paese. Ma pare che anche questo non gli sia concesso.”
Una cosa che, invece, purtroppo non è mutata è quella relativa all’assistenza legale dei migranti. “Avevo già denunciato due mesi fa – ricorda Naldi – questa anomalia causata dal mancato rifinanziamento, da parte del Comune di Bologna, dello sportello legale che assisteva i migranti. Eppure, il Comune non si è ancora mosso e non si capiscono nemmeno le ragioni di questa scelta. Ma veramente possiamo pensare, in un momento così delicato, tra norme che mutano in continuazione, con permessi di soggiorno temporanei da concedere e richiedenti asilo da assistere, che sia normale lasciare i migranti senza assistenza legale? Spero che il Comune si muova quanto prima.”
Ultima nota dolente sottolineata dal consigliere regionale di SEL-Verdi riguarda le condizioni sanitarie all’interno del CIE. “Abbiamo incontrato – afferma – persone con gravi problemi di salute, persone portate nel CIE subito dopo aver subito delle operazioni chirurgiche, persone che invece ora, nel CIE, diversamente da quanto avviene nelle carceri, sono impossibilitati a proseguire le cure mediche necessarie”.