Il Consiglio di amministrazione dell’Università di Bologna ha approvato oggi il conto consuntivo 2010. In un quadro di finanza pubblica in difficoltà, come rivela la riduzione del 3% dell’assegnazione relativa al Fondo di finanziamento ordinario rispetto al 2009 (393,6 milioni di euro rispetto ai 405,6 milioni del 2009), l’Ateneo registra un andamento positivo delle entrate proprie con un lieve incremento rispetto all’anno precedente (199 milioni rispetto ai 196 mlilioni del 2009). Tengono le entrate legate alle contribuzioni studentesche (128 milioni, con un incremento dell’1% rispetto al 2009) e continua la crescita dei finanziamenti provenienti dall’Unione Europea e da altri enti ed organismi internazionali (da 5,5 milioni del 2008 ai 6,1 mlilioni del 2009 fino ai 13,7 milioni del 2010 con un incremento superiore al 100%).
“Per quanto riguarda ricerca, didattica e internazionalizzazione – commenta il Rettore Ivano Dionigi – l’Ateneo è riuscito a mantenere standard elevati di qualita’ nonostante la riduzione sia dei finanziamenti ministeriali sia del turnover dei docenti. In controtendenza rispetto agli altri atenei, l’Università di Bologna è riuscita a chiamare tutti i vincitori dei concorsi banditi, ad aprire a 80 nuovi ricercatori e mantenendo il trend di crescita per il personale tecnico-amministrativo. Tutto ciò rimanendo entro i vincoli posti dalla normativa vigente, ovvero il rispetto anche per il 2010 del limite del 90% (85,8%) del rapporto tra le spese fisse per il personale e il Fondo di Finanziamento Ordinario”.
In questo contesto l’Ateneo ha potuto definire una politica delle spese volta al mantenimento delle attività più rilevanti a livello istituzionale quali gli interventi a favore degli studenti (30,4 milioni di euro), la ricerca (26 milioni, a cui si aggiungono 33,9 ml di euro di risorse trasferite alle strutture con autonomia di bilancio per tale finalita’), la didattica (17 milioni) con particolare attenzione alle iniziative di internazionalizzazione (7,5 milioni). Sono inoltre proseguite le attività in ambito edilizio mantenendo la realizzazione degli interventi programmati. Per quanto riguarda invece il rapporto tra le contribuzioni studentesche e il fondo di finanziamento ordinario il superamento del limite del 20% (l’Ateneo si assesta al 22%) risulta inevitabile a fronte della diminuzione del fondo ministeriale accertato nel 2010.