Questo grave fatto – denuncia Fp/Cgil Sanità Modena – è accaduto di recente ai danni di una giovane donna che, avendo acquisito il diritto ad un incarico a tempo determinato, perché utilmente collocata nella graduatoria per l’assunzione di operatori socio sanitari presso l’Azienda Sanitaria modenese, si è vista negare l’assunzione per il solo fatto di trovarsi in stato di gravidanza.
L’evidente discriminazione si è consumata da parte dell’Azienda USL, sulla base del parere degli Uffici competenti, dichiarando che la signora non era idonea alla mansione, in quanto gravida.
Tutti sanno che la gravidanza non può essere considerata una malattia che impedisca di lavorare, ma in ogni caso, sono molte le mansioni presenti in Azienda compatibili con questa condizione, quindi siamo di fronte ad una decisione che incurante delle norme, delle numerose sentenze e della stessa Costituzione italiana, nega il diritto sacrosanto al lavoro.
La FP/CGIL di Modena ha già messo a disposizione gratuitamente tutto il supporto giuridico e sindacale necessario per rimediare al torto subito, perché questa è prima di tutto una battaglia di civiltà, che speravamo proprio di non dover più affrontare. Per il momento non conosciamo altri casi del genere e vorremmo sperare che l’Azienda si rivedesse in tempo, anche per evitare un inutile spreco di danaro pubblico, proprio adesso che si trova di fronte ad un grave deficit di bilancio, che potrebbe avere ricadute negative sulla tenuta dei servizi sanitari del nostro territorio.
Scelte come questa, rientrano sempre più spesso, nella convinzione che le regole e i diritti fondamentali delle persone possano essere sacrificati in nome del cosiddetto “pareggio di bilancio”, ma come si capisce benissimo, creano soltanto nuovi drammi sociali del tutto inaccettabili.
(Massimo Tassinari Fp/Cgil Sanità Modena – Anna Paragliola Fp/Cgil Sanità Modena)