Il Palazzo tace. E’ assordante il silenzio che l’Amministrazione commissariale ha fornito come risposta alla richiesta di Cisl e Uil di riaprire il tavolo che ridiscutesse l’iniquo aumento del biglietto dell’autobus. E nel frattempo, i cittadini continuano a pagare biglietti e abbonamenti con un costo a tal punto maggiorato da non rispettare – a nostro giudizio – quanto definito in sede di conferenza Stato-Regioni.
Deciso nel febbraio scorso da Atc, questo incremento è stato al centro di un serrato confronto con l’Amministrazione commissariale e provinciale.
Dopo i risultati insoddisfacenti scaturiti dagli incontri del 2 e del 25 marzo, il 13 aprile scorso le segreterie confederali di Cisl e Uil di Bologna hanno chiesto la riapertura della trattativa.
Domanda senza risposta. A tal punto che né dalla Provincia né dal Comune (proprietari di Atc) sono stati minimamente presi in considerazione i contenuti unitariamente espressi nel documento delle Oo.Ss. del febbraio scorso.
Cisl e Uil si auguravano che i bolognesi non avessero dovuto correre il rischio – purtroppo ormai concreto – di vedere slittare questo delicato argomento al ‘dopo elezioni’. Anche perché ciò nella migliore delle ipotesi significherà ridiscuterne solo a settembre.
(CISL Bologna, F. Ungarelli – A. Schincaglia; UIL Bologna L. Roncarelli – G. Neri)