Giovedì 19 maggio a partire dalle 9.30 del mattino, al Museo Internazionale e Biblioteca della Musica in Strada Maggiore 34 a Bologna, si svolgerà una giornata di studi, rivolta a operatori museali, sulla conservazione delle memorie informatiche e sulle problematiche dei formati informatici nei musei. L’iniziativa è organizzata dall’Istituzione Musei Civici del Comune di Bologna con ICOM Italia – Commissione Tematica Audio-Visivi e Nuove Tecnologie in occasione della Giornata internazionale dei Musei promossa dall’ICOM sul tema “Musei e memoria”.
La giornata sulla salvaguardia delle memorie virtuali vuole essere un momento di approfondimento e di aggiornamento professionale sulle problematiche legate alla conservazione della memorie informatiche, attraverso la presentazione di numerose esperienze di rapporto quotidiano fra operatori museali ed i loro cataloghi ed archivi. Grazie alla collaborazione fra Istituzione Musei Civici del Comune di Bologna e ICOM Italia, nella suggestiva cornice del Museo della Musica relatori italiani e internazionali discuteranno le problematiche in oggetto durante il convegno del mattino. Nel pomeriggio i lavori riprenderanno sotto forma di barcamp.
L’applicazione delle I.C.T. (Information and communication technologies) ai beni culturali è una delle ultime frontiere delle politiche culturali, in particolare a partire dagli anni novanta del Novecento, da quando cioè l’introduzione delle nuove tecnologie nei musei ne ha favorito l’evoluzione da semplici luoghi di conservazione a istituti in grado di trasmettere in maniera più efficace i propri contenuti e di raggiungere un pubblico più vasto.
Se da un lato dunque strumenti interattivi, proiezioni, filmati, documentari, ricostruzioni tridimensionali hanno contribuito a rendere la visita ai musei un’esperienza sempre più partecipativa, dall’altro la digitalizzazione delle collezioni – e la conseguente creazione di archivi digitali – ha favorito una modalità di fruizione dei beni culturali molto differente rispetto al passato.
Diviene tuttavia quanto mai frequente, con i tempi di aggiornamento ed obsolescenza a cui l’informatica ci ha abituato, lo scenario nel quale interi archivi, creati e tenuti con scrupolosa diligenza, in “poco” tempo diventano di difficile lettura ed aggiornamento, o per problematiche hardware (il supporto su cui venivano conservati i dati non viene più supportato, se non con costi alti, o perde le funzionalità di lettura), o perché i formati informatici con cui venivano salvati i dati vengono a mancare nei software comuni o speciali.
Il problema collaterale a questo scenario è quello della interoperabilità degli archivi informatici a livello più ampio, o attraverso l’uso della Rete oppure quando se ne voglia consentire la fruibilità non solo per gli addetti, ma anche per il pubblico “comune”.