La Regione Emilia-Romagna relativamente all’erogazione dei fondi destinati all’abbattimento delle barriere architettoniche risulta spesso inadempiente. I beneficiari, di questi incentivi sono, ovviamente, persone con disabilità, soggetti deboli da tutelare e assistere.
Dai dati che ci arrivano dell’Istituzione comunale dei Servizi Sociali di Novellara (Re) pare che occorrano almeno 3-4 anni, dalla presentazione della domanda, per avere accesso ai fondi regionali. Le famiglie sono obbligate ad anticipare di tasca propria i soldi, spesso con difficoltà.
Le critiche rivolte alla Regione Emilia-Romagna, governata da una giunta di sinistra, arrivano da un Comune, quello di Novellara, guidato da un sindaco del Pd. Attraverso un documento ufficiale. E’ evidente, la procedura adottata dagli organi regionali è migliorabile…
Nella relazione al bilancio consuntivo 2010 dell’Istituzione comunale dei Servizi Sociali di Novellara è inserito un capitolo denominato Contributi per abbattimento barriere architettoniche, mobilità e adattamento domestico, nel quale si esplicita: “poiché i fondi erogati sono regionali non siamo in grado di controllare i tempi per l’erogazione che sono un po’ il tasto dolente, perché le famiglie si trovano ad anticipare cifre anche elevate (ad esempio per un semplice servo scala possono servire 15.000 euro) e ad avere il rimborso, che comunque è parziale, dopo diversi anni”. Una vera e propria denuncia pubblica. Nella fattispecie, non può esserci alcuna strumentalizzazione.
Nel medesimo documento si aggiunge: “Nel 2010 sono stati erogati dalla Regione Emilia-Romagna € 6.942,17 che sono stati sufficienti a soddisfare le richieste di tre persone, due delle quali avevano sostenuto la spesa nel 2006; la domanda presentata nel 2007 ha ottenuto soltanto un acconto parziale sulla quota spettante”. Una situazione preoccupante. I tempi medi per l’accesso ai contributi regionali, da parte delle famiglie, sembrerebbero quindi superare i quattro anni.
Ci appelliamo alle autorità regionali affinché vengano modificate le procedure di erogazione dei fondi, chiediamo vengano ridotte sensibilmente le tempistiche. Le persone con disabilità, sono già penalizzate, non lo possono essere ulteriormente, al contrario vanno facilitate e assistite nel miglior modo possibile. Eliminare le barrire architettoniche deve essere una battaglia di tutti.
(Fabio Filippi, Cristina Fantinati)