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Spiragli di ripresa per l’industria emiliano romagnola

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I primi tre mesi del 2011 hanno consolidato la ripresa in atto dalla primavera 2010, dopo due anni caratterizzati da un andamento recessivo. Il tono delle attivita’ delle imprese e’ ancora lontano dai livelli precedenti la crisi, ma la risalita sembra avviata. E’ quanto emerge dall’Indagine congiunturale relativa al primo trimestre 2011 sull’industria manifatturiera, realizzata in collaborazione tra Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Carisbo-Cariromagna. La produzione dell’industria in senso stretto dell’Emilia-Romagna e’ cresciuta in volume del 2,8 per cento rispetto al primo trimestre 2010, in misura piu’ ampia rispetto all’aumento medio dell’1,7 per cento riscontrato nei 12 mesi precedenti. Il contesto generale e’ anch’esso di segno positivo: in Italia e’ stato rilevato un aumento pari al 3,3 per cento. Il nuovo incremento ha interessato tutte le classi dimensionali, sia pure con diversa intensita’: dallo 0,9 per cento nelle imprese piu’ piccole (da 1 a 9 dipendenti), con scarsa propensione al commercio estero, al 2,8 e 3,5 per cento, nelle medie e grandi imprese. Il fatturato ha ricalcato l’andamento produttivo. La crescita tendenziale in valore si e’ attestata al 2,7 per cento, in miglioramento rispetto al trend dei dodici mesi precedenti (+1,8 per cento). Anche la domanda ha dato segni di risveglio, con un segno in crescita del 3,1 per cento, a fronte del trend positivo del 2,0 per cento rilevato nei dodici mesi precedenti. La situazione segnata dalle variazioni verso una fase di recupero e’ apparsa analoga in tutte le classi dimensionali e settori, con aumenti maggiori per meccanica, elettricita’ e mezzi di trasporto e industrie dei metalli, in cui e’ inclusa gran parte della subfornitura. L’andamento delle esportazioni, in tutte le classi dimensionali, e’ alla base della risalita produttiva. Nei primi tre mesi del 2011 l’incremento tendenziale e’ stato del 3,6 per cento, in miglioramento rispetto al trend dei dodici mesi precedenti (+2,9 per cento). A guidare la ripresa e’ stata l’industria della meccanica, elettricita’ e mezzi di trasporto (+4,7 per cento) e dei metalli (+5,2 per cento).

Per quanto riguarda la Cassa integrazione guadagni, lo sfasamento temporale che intercorre tra la richiesta e la relativa autorizzazione Inps, puo’ far si’ che i primi tre mesi del 2011 possano avere ereditato situazioni riferite all’ultimo scorcio del 2010, ed e’ quindi necessaria una certa cautela nella valutazione dei dati. Cio’ premesso, il miglioramento del ciclo congiunturale si e’ associato a un minore ricorso agli ammortizzatori sociali. Le ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni di matrice anticongiunturale, sono scese dai circa 8 milioni e 749 mila dei primi tre mesi del 2010 ai quasi 2 milioni dell’analogo periodo del 2011. Le ore autorizzate per interventi di carattere straordinario (subordinata agli stati di crisi o a ristrutturazioni) sono invece aumentate. Nei primi tre mesi ne sono state autorizzate circa 7 milioni e mezzo contro i quasi 6 milioni e 700 mila dell’analogo periodo dell’anno precedente.

Per quanto concerne la Cig in deroga, i primi tre mesi del 2011 hanno evidenziato un certo alleggerimento: nei confronti dei primi tre mesi del 2010 c’e’ stata una diminuzione del 34,6 per cento.

Per quanto riguarda il credito, in Emilia-Romagna, secondo l’analisi di Carisbo-Cariromagna, si conferma in notevole ripresa (+7,4% a febbraio 2011 sullo stesso mese dell’anno precedente) grazie alla buona dinamica dei prestiti alle famiglie (+6,5%) unita all’accelerazione dei prestiti alle imprese (+7,2%) con il tasso di crescita piu’ elevato da oltre due anni. Il credito alle imprese cresce di due punti in piu’ rispetto alla media nazionale (+5,2%).

Particolarmente dinamiche nel credito alle imprese si sono confermate le province di Reggio Emilia (+20,8% a febbraio) e Ravenna (+10,8%), seguite da Ferrara (+9,7%), mentre Parma e’ ancora la piu’ debole nei prestiti alle imprese ma comunque in ripresa (+1,8%). Rimini rimane la piu’ vivace nel credito alle famiglie (+12,2%). Prosegue, tuttavia, l’emersione delle sofferenze con un peggioramento a fine 2010 dell’indicatore che misura il tasso di decadimento dei prestiti alle imprese, tornato al picco del primo trimestre 2010 (2,7%) dopo due trimestri di sostanziale stabilita’ (al 2,5%). Commenti positivi sui dati del primo trimestre sono stati espressi dal presidente di Unioncamere Andrea Zanlari, dal presidente degli industriali emiliano-romagnoli, Annamaria Artoni, e dal direttore regionale di Intesa Sanpaolo, Giuseppe Feliziani. Per Unioncamere l’intensita’ della ripresa dipendera’ dalla capacita’ dei territori di accompagnare le imprese. Per gli industriali occorre puntare su export e investimenti per sostenere questa lenta ripresa, che tuttavia e’ ancora lontana dai livelli pre-crisi. Il sistema bancario, dal canto suo, sottolinea il proprio sostegno al sistema produttivo come dimostra l’accelerazione dei prestiti alle imprese.