“La Fiom Cgil non può attribuirsi meriti sulla conclusione di una trattativa intrapresa unitariamente con la Fim Cisl”. È perentorio Giovanni Caruso, segretario provinciale della Fim Cisl Reggio Emilia, nel replicare alle dichiarazioni della Fiom-Cgil in merito all’ipotesi di intesa siglata con la Comer Industries.
“Mi dispiace – spiega Caruso – apprendere dalla stampa che la Comer Industries avrebbe siglato il nuovo accordo aziendale con la sola Fiom Cgil. Questa lunga e difficile trattativa, è partita unitariamente, e si è conclusa unitariamente”.
“L’accordo aziendale – prosegue il segretario –, sicuramente innovativo e positivo, riconosce alla Comer Industries la sua volontà di investire nel territorio reggiano, valorizzando le sue realtà produttive locali. Tutto questo però è frutto di un appesantimento degli orari di lavoro che i dipendenti, soprattutto dei montaggi, quindi per il lavoro manuale, dovranno affrontare”.
“Ci siamo recati unitariamente dai lavoratori – aggiunge Giovanni Caruso –, noi della Fim Cisl e la Fiom Cgil. Non è stato semplice, infatti, nelle due realtà produttive, dove si è introdotta strutturalmente la flessibilità plurisettimanale, cioè la possibilità di effettuare 48 ore di lavoro settimanali, da recuperare successivamente, effettuando 32 ore di lavoro settimanali, tale accordo è passato per due soli voti”.
E la stoccata finale: “La Fiom Cgil non può assurgere l’esistenza un riconoscimento economico legato al Ccnl del 2009! È sufficiente leggere i testi dell’accordo per verificare, ma soprattutto, non è possibile arrivare a vantarsi di un accordo, che si può riassumere come investimenti e salario in cambio di un maggior utilizzo flessibile degli impianti, anche oltre quanto già previsto dal Ccnl, a differenza di chi sosteneva che potesse migliorare”.