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Scuola bolognese: presentato il documento di sintesi sulle criticità del settore Istruzione

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Il documento “Terzo anno consecutivo di tagli nel settore dell’istruzione”, sintesi sulle criticità del settore, è stato elaborato e condiviso in questi giorni dall’assessore De Biasi con tutti gli attori del comparto (dirigenti scolastici, rappresentanti degli enti locali e delle organizzazioni sindacali, ufficio scolastico provinciale). Ieri pomeriggio il documento è stato inoltre presentato e condiviso anche dai componenti del Tavolo di crisi e sviluppo della Scuola bolognese.

“Il nostro sistema formativo provinciale – afferma De Biasi nel documento – non può sostenere l’ulteriore taglio previsto per il prossimo anno scolastico 2011/2012, specie a fronte del trend di crescita della popolazione scolastica: meno 881 docenti nella regione Emilia Romagna e meno 130 solo nella nostra provincia, a fronte di un aumento pari a 1078 alunni, numero destinato a salire progressivamente.

Come documenta lo stesso Def (Documento di economia e finanza) – prosegue l’Assessore – si spenderà sempre meno per l’istruzione statale; e se finora il sistema scolastico ha continuato a garantire livelli qualitativi elevati ed indicatori di efficienza, al terzo anno consecutivo di tagli si preannunciano i primi cedimenti. L’incremento della popolazione (3000 studenti in più ogni anno scolastico) e il continuo flusso migratorio (l’11% di alunni stranieri presenti nelle scuole bolognesi di ogni ordine e grado) sono due elementi che contrastano palesemente il calo delle nascite sottolineato dal Miur soprattutto per la provincia di Bologna, a causa dell’immissione degli stranieri nel circuito della formazione e del parziale recupero della dispersione scolastica. I numeri dell’organico di fatto per il 2011-2012 non offrono risposte adeguate alla funzione formativa della scuola pubblica e soprattutto alle esigenze delle famiglie. La fotografia dell’attuale sistema formativo così come si configura in questi giorni, evidenzia non solo la palese azione di tagli di personale riferiti ai diversi ordini di scuola, ma anche altre problematiche di rilevanza generale quali: la riduzione delle ore di insegnamento, l’aumento del numero di alunni per classe e la contestuale maggior difficoltà per l’integrazione scolastica degli alunni disabili, il funzionamento (pulizie, vigilanza, servizi ed il taglio drastico del personale ATA e degli appalti), la stessa rilevante esposizione finanziaria delle scuole.

Particolare risalto spetta all’ulteriore taglio del personale ATA, che si ipotizza nella nostra provincia pari a circa 200 unità e che sommato alla riduzione delle risorse per gli appalti e le pulizie rischia in alcune realtà di avere come conseguenza la non apertura delle scuole nel prossimo anno scolastico. Un’importante considerazione in questo quadro drammatico merita la problematica delle liste d’attesa della scuola dell’infanzia (segmento 3-5 anni). Le rilevazioni effettuate dal Gruppo Infanzia (istituito nel 2006 con lo scopo di monitorare i dati di domanda e offerta della scuola d’infanzia) confermano una rilevante lista d’attesa sul territorio provinciale attestata intorno alle 940 unità.

In sede di Conferenza Provinciale di Coordinamento è stato proposto: 1) di richiedere all’Ufficio IX dell’USR di aumentare l’organico delle scuole dell’infanzia; 2) di potere contare in maniera stabile sui finanziamenti regionali; 3) di avviare, a livello provinciale, un confronto fra le dirigenze scolastiche statali per possibili operazioni di ‘compensazione’; 4) di effettuare sdoppiamenti di sezioni ad orario normale di scuole dell’infanzia statali per poter coprire la necessità di posti evidenziata dai numeri delle liste di attesa”.