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Pmi manufatturiere modenesi: anche il 2011 si apre con il segno più per le “piccole”, in rallentamento il tasso di crescita

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Si chiude con un incremento della produzione dell’8,6% – quasi un punto in meno rispetto al periodo precedente – il primo trimestre 2011 delle piccole imprese manifatturiere modenesi, un rallentamento conseguente all’incertezza che permea il contesto internazionale ed italiano in particolare e al rincaro delle materie prime. E’ ancora l’export a trainare la crescita. Aumenta il divario tra i “piccoli” e l’industria.

Quarto trimestre consecutivo di crescita per l’economia modenese, comprese le imprese sino a 50 dipendenti monitorate da CNA, che nel trimestre gennaio-marzo hanno fatto segnare un aumento della produzione dell’8,6% e del 13% per ciò che riguarda il fatturato.

Un dato sicuramente positivo, soprattutto se si pensa che l’export delle pmi si è già spinto a valori superiori a quelli raggiunti nel 2008, a conferma del fatto che è la ripresa estera, più di quella nazionale, a trainare l’economia locale. Nonostante questo, si rimane ancora lontani dai valori pre-crisi: facendo pari a 100 i valori produttivi del 2006, il recupero – a marzo 2011- si ferma a quota 92,7 , distante ancora più del 7% dai record del 2007.

PICCOLI, AUMENTA LA FORBICE RISPETTO ALL’INDUSTRIA

Dal confronto con i dati medi provinciali emerge chiaramente un dato: l’aumento della forbice tra il dato provinciale e quello riferito alle sole pmi. Ciò significa che in questo trimestre le performance delle imprese industriali sono state più rilevanti di quelle dei piccoli, al di là di quella che è una consuetudine ormai acclarata. Che la redditività delle piccole imprese sia minore di quella dell’industria, infatti, è noto. I numeri dicono però qualcosa in più. Ad esempio, che molte grandi imprese, oltre ad aver ridotto le proprie maestranze, hanno portato all’interno alcune lavorazioni che prima venivano esternalizzate.

Al di là delle cause, questo dato dimostra una volta di più come sia essenziale, per le aziende di piccola dimensione, percorrere la strada delle reti, una forma di ristrutturazione aziendale che sempre di più assume un ruolo determinante nella competitività delle imprese.

Primo trimestre 2011

Media Prov.le PMI

Produzione (var. % anno precedente) +12,4% +8,6%

Fatturato (var. % anno precedente) +14,4% +13,0%

Fatturato vendite estero 33,3% 13,9%

Ordini interni (var. % anno precedente) +8,1% +7,8%

Ordini esteri (var. % anno precedente) +10,9% +9,7%

I SETTORI

A trascinare i numeri delle piccole imprese continua ad essere la meccanica, carpenteria metallica compresa. Buona anche la performance del comparto relativo alle apparecchiature elettroniche. Ancora tempi grigi, invece, per il tessile abbigliamento. (ciascun valore fa riferimento alla variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).

ALIMENTARE

parametro 1° trim. 2010 1° trim. 2011 4° trim. 2010

PRODUZIONE -2,5% -0,7% +3,1%

FATTURATO -0,2% +4,3% +9,4%

ORDINI ITALIA -2,9% -9,9% +1,3%

ORDINI ESTERO -0,6% -2,0% +0,0%

Quello alimentare continua ad essere uno dei settori più costanti, ed anche per questo la flessione del primo trimestre non deve allarmare, anche perché caratterizzato da una tenuta del fatturato. Piuttosto è il clima di incertezza che coinvolge gli ordinativi a rendere perplessi.

MAGLIERIA

parametro 1° trim. 2010 1° trim. 2011 4° trim. 2010

PRODUZIONE -7,7% -8,0% +2,1%

FATTURATO -8,6% -3,2% +2,4%

ORDINI ITALIA -7,8% -7,7% +7,3%

ORDINI ESTERO -6,1% +14,5% +3,8%

Sono solo le notizie dall’estero (fatturato d’oltralpe 8% ordinativi stranieri previsti in crescita del 14%) a fornire motivi di speranza ad un settore che fatica ancora a vedere prospettive di sviluppo.

ABBIGLIAMENTO

parametro 1° trim. 2010 1° trim. 2011 4° trim. 2010

PRODUZIONE -8,1% -1,2% +3,9%

FATTURATO -8,2% +0,1% +0,6%

ORDINI ITALIA -7,6% -0,4% +0,9%

ORDINI ESTERO +16,1% +21,6% -1,1%

Qualcosa di meglio lo fa registrare il comparto dell’abbigliamento, soprattutto in virtù del tenuta del fatturato. Incoraggiante è l’andamento degli ordinativi, in particolare di quelli eteri.

CERAMICA

Parametro 1° trim. 2010 1° trim. 2011 4° trim. 2010

PRODUZIONE +0,3% -1,7% +7,5%

FATTURATO +2,4% +2,5% +7,3%

ORDINI ITALIA +2,1% +0,6% +9,9%

ORDINI ESTERO -4,8% -2,1% +0,1%

Battuta d’arresto, invece, per questo comparto, che annovera le piccole imprese della ceramica, in particolare il cosiddetto “terzo fuoco”. Si tratta di uno dei pochi casi in cui risulta limitato l’apporto dato alla redditività del settore del commercio estero, territorio poco “frequentato” dai piccoli del comparto.

PRODOTTI IN METALLO

parametro 1° trim. 2010 1° trim. 2011 4° trim. 2010

PRODUZIONE -8,1% +22,6% +13,9%

FATTURATO -8,0% +33,2% +16,5%

ORDINI ITALIA -8,9% +25,5% +13,0%

ORDINI ESTERO -4,7% +27,6% +4,4%

Se per le imprese “pesanti” della metalmeccanica (carpenteria metallica in genere), il 2010 si era chiuso con il botto, l’anno è cominciato ancora meglio, con un recupero particolarmente importante per il fatturato, dopo oltre un anno di sofferenza. Da questo punto di vista particolarmente importante è la quota di fatturato estero, che raggiunge il livello record dell’8,5%. Ottime anche le prospettive, testimoniate dalle attese per ciò che riguarda gli ordinativi.

MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI

Parametro 1° trim. 2010 1° trim. 2011 4° trim. 2010

PRODUZIONE -13,9% +19,8% +25,2%

FATTURATO -8,5% +19,1% +27,5%

ORDINI ITALIA -4,2% +19,6% +8,3%

ORDINI ESTERO +1,3% -3,4% +20,2%

Di tutto rispetto anche i livelli di produttività della meccanica, caratterizzata dal più alto livello di export (il fatturato estero si attesta infatti attorno al 40%) fra tutti i settori monitorati. Unico dato negativo – che peraltro conferma l’incertezza che domani l’economia internazionale – è l’andamento in controtendenza degli ordinativi esteri, che nel primo trimestre 2011 è addirittura in contrazione.

BIOMEDICALE

Parametro 1° trim. 2010 1° trim. 2011 4° trim. 2010

PRODUZIONE +8,6% +1,3% +8,9%

FATTURATO +6,1% +1,5% -2,7%

ORDINI ITALIA +5,0% +3,8% -1,3%

ORDINI ESTERO +5,5% +1,4% -4,4%

A ritmi magari meno eclatanti rispetto al passato, ma questo comparto continua a marcare risultati positivi un po’ in tutti i fondamentali. SI riduce la quota di fatturato export sul totale (26,2%), dato questo non positivo, se si considera la lunghezza dei tempi di pagamento della sanità italiana, in particolare quella pubblica.

APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE

parametro 1° trim. 2010 1° trim. 2011 4° trim. 2010

PRODUZIONE -18,8% +11,8% +9,7

FATTURATO -17,3% +18,6% +17,7

ORDINI ITALIA -18,4% +4,9% +8,1

ORDINI ESTERO -12,2% +9,5% +1,0

Sempre più interessanti i risultati di questo settore, in crescita in tutti i parametri presi come riferimento dall’indagine di CNA. Tra l’altro va rilevato come anche l’export stia diventando, nel comparto, un fattore importante, se si pensa che il fatturato estero sfiora ormai l’8%.

LE CONSIDERAZIONI DI CNA:

Sono dati che dimostrano come la ripresa si stia concretizzando, anche se va detto che la crescita, così come non coinvolge tutti i settori, non interessa tutte le imprese, nemmeno quelle di quei comparti che meglio hanno risposto all’aumento dei traffici commerciali.

Si tratta della prova di come la crisi abbia portato ad una profonda ristrutturazione degli assetti produttivi: laddove le aziende si sono ristrutturate, incorporando nelle proprie produzioni anche contenuti di servizio, la crescita si è manifestata in modo più ampio.

E’ la dimostrazione, secondo CNA, che quello delle aggregazioni d’impresa non è soltanto un argomento teorico, ma anche pratico. Solo interagendo tra di loro, sia in modo verticale – cioè a livello di filiera produttiva – che orizzontale si riesce a superare quella condizione per la quale il committente è soltanto un fornitore di ore lavoro, un “mercato”, quest’ultimo, nel quale non siamo certo concorrenziali rispetto ad altre realtà.

Determinante, da questo punto di vista, è la ripresa del mercato interno. I segni postivi oggi sono infatti determinati esclusivamente dalle esportazioni. Ora più che mai, dunque, si fa forte l’esigenza di interventi strutturali a sostegno dell’economia, interventi che però sono ormai un’eterna promessa, ma niente di più. A cominciare dalla riforma fiscale, che dovrebbe tendere da un lato a combattere l’evasione (pari al 17% del Pil nazionale), da un lato a far sì che il sistema sia meno vessatorio, un’esigenza recentemente ribadita anche dal Ministro Tremonti. Per continuare poi con la riforma della giustizia, perché, un Paese dove la durata dei processi ordinari di primo grado supera i mille giorni e ci colloca al 157esimo posto su 183 nelle graduatorie stilate dalla Banca Mondiale – come ha rilevato il Governatore di BankItalia Draghi – è ancora più difficile reperire quei finanziamenti necessari alle piccole imprese per crescere.

Purtroppo, però, mentre di una vera riforma della giustizia non se ne parla, i rumors fiscali non lasciano presagire nulla di buono, a cominciare dalle gabelle che il Decreto attuativo del federalismo fiscale lascia intravedere all’orizzonte a livello comunale (vedi Imu e possibile aumento della’addizionale provinciale sulla polizza Rc per i veicoli).

Sono queste considerazioni, oltre alle tensioni politiche ed economiche globali, che costringono le imprese a navigare a vista. Una situazione, secondo l’Associazione modenese, destinata a perdurare nel tempo e che incide soprattutto sull’occupazione: in un contesto di incertezza gli imprenditori non sono certo incentivati ad aumentare l’occupazione. Anche in questa direzione, dunque, servono, formule che spingano gli imprenditori alle assunzioni, soprattutto dei giovani, perché la fascia di potenziali lavoratori più a rischio anche sul nostro territorio.