Conclude in grande stille la personale dell’artista Graziella Schenetti l’autodidatta che dipinge sulle note di Bach ospite con le sue opere nel prestigioso spazio storico Paggeria Arte in piazzale Della Rosa proprio di fronte a Palazzo Ducale di Sassuolo con il Patrocinio della Citta di Sassuolo e la collaborazione di Sassuolo Maggio Che Vive.
Pur priva di una formazione artistica la talentuosa pittrice reggiana si sta ritagliando uno spazio importante nel panorama nazionale: recente il debutto a Roma con la personale “Dell’Anima: Sursum Corda” al Teatro Eliseo e Palazzo Ferrajoli.
Il finissage, accompagnato da fragole e champagne, sabato 11 giugno 2011 con l’intervento del Dott. Roberto Aldini “Le frequenze di un’anima, L’espressività multiforme delle visioni di Graziella Schenetti” Roberto Aldini, Dottore in Lettere e Filosofia, laureando del corso magistrale in Arti Letterarie e Musicali dal Medioevo all’Età Contemporanea all’Università di Parma e Critico d’arte.
Dell’artista:
“Dell’anima: sursum corda” è il leit motiv della mostra dell’artista reggiana. La retrospettiva, che rimane visibile fino al 12 giugno, propone un iter iconografico che libera il naturalismo verso l’informale ma senza vocazione all’astrattismo. La Schenetti mutua lo studio dello spazialismo e dell’impianto scenico dal suo retaggio teatrale come scenografa anche in Messico e a fianco del regista Vittorio Possenti alla Scuola di Mimica ed Espressione. Le sue meravigliose armonie tonali hanno digressioni prospettiche alla Van Gogh, che tanto piacciono al prof. Vittorio Sgarbi. (M.B.)
Graziella Schenetti.
La mano di Graziella Schenetti, astro nascente della pittura italiana, è guidata solamente da puro talento. E dalle note di Chopin, Bach e i grandi della musica classica che l’accompagnano durante ogni sua creazione. Niente, nel curriculum vitae della reggiana, lasciava presagire un futuro così luminoso. Eppure, pur essendo autodidatta al 100%, la carriera della Schenetti sta conoscendo un’ascesa vertiginosa. Menzione speciale per la sua prima opera a Palazzo Barberini di Roma nel 2003, prima pittrice ad esporre le proprie opere al Festival WOMA JAZZ 2009, presenza di spicco all’ultima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nella delegazione del film “Se hai una montagna di neve, tienila all’ombra” di Elisabetta Sgarbi (sorella di Vittorio), fino all’ultima pietra miliare di pochi mesi fa. Con la personale “Dell’anima: Sursum Corda“, la pittrice emiliana ha debuttato nella Capitale con una mostra al Teatro Eliseo e un vernissage nel prestigioso Palazzo Ferrajoli.
La bambina che disegnava paesaggi immersa nel verde delle colline di Viano, nel reggiano, sta raggiungendo la piena maturità artistica. Una ricerca quella della pittrice autodidatta che racconta della sua vita, della sua anima, delle sue esperienze. La curiosità che l’ha portata a fare esperienze in giro per il mondo come la scenografa in Messico e alla Scuola di Mimica ed Espressione a fianco del regista Vittorio Possenti, periodo in cui dipingeva tele “sceniche” da teatro. Studi che si riflettono nella ricerca anatomica dei personaggi, dove la figura umana rimane indefinita, sfuggente come l’anima, impossibile da catturare e fermare sulla tela. E così, dalle prime opere in cui fiori e paesaggi sono protagonisti e la materia irrompe con forza, è passata prima alle chine e ai carboncini delicati e raffinati, per arrivare alle ultimissime opere in cui la tonalità predominante è il bianco. Le armonie tonali e le digressioni prospettiche sono il suo punto di forza, ed è lecito affermare che le tele della reggiana possiedono cadenze alla Van Gogh.
Osservando le sue opere, si può affermare a giusta ragione che la Schenetti è stata baciata dal talento, un istinto ‘immacolato’ che, al contrario di quanto accade per altri artisti, esprime pura passione per l’arte.
(Immagine: Graziella Schenetti con Vittorio Sgarbi)