E’ tempo di presentazione dei cartelloni teatrali ed in casa nostra, come ormai succede da troppi anni, viene ventilato lo spauracchio del ‘’salto’’ per la prossima Stagione.
Il valore storico e culturale del nostro Teatro viene riconosciuto da tutti, è innegabile. Allora perché nascono sempre nuove diatribe ‘’politiche’’ che procurano soltanto sconcerto?
Sarebbe ora che ciascuno si assumesse le proprie responsabilità ed una volta per tutte si cercasse di salvare il nostro patrimonio culturale.
I teatri di Modena hanno già iniziato la campagna abbonamenti 2011/ 2012 e noi siamo qui a discutere se si farà o no la Stagione Teatrale.
Nel 2005 presentai all’Amministrazione Comunale ben 5300 firme di cittadini che spontaneamente aderirono alla petizione indetta ‘’PERCHE’ NON VENISSE INTERROTTA L’ATTIVITA’ ARTISTICO CULTURALE DEL GLORIOSO TEATRO CARANI’’. Non mi risulta che altre petizioni abbiamo raccolto a Sassuolo un cosi eclatante risultato.
Cosa hanno voluto significare queste firme se non che il Teatro Carani rappresenta un ruolo indispensabile per la crescita culturale e civile dei nostri concittadini?
Cerchiamo pertanto di remare tutti quanti nella stessa direzione al fine di salvare una memoria storica della nostra città. In 80 anni di attività sono confluiti nel locale circa 10 milioni di spettatori ed i più grandi Artisti ne hanno calcato il palcoscenico. Per quanto riguarda la passata Stagione si è letto che gli spettatori sono stati più di 10.000: sarebbe corretto precisare che sono risultati 12.000. Mi pare anche giusto ricordare che durante la stagione teatrale 2010/ 2011 al Teatro Carani sono confluite altre 15.000 persone per assistere a 45 manifestazioni diverse (spettacoli e concerti presentati da Associazioni e Scuole locali, Festival della filosofia, conferenze, etc.) la quasi totalità con ingresso gratuito.
Poiché la proprietà ha manifestato, a più riprese, la volontà di alienare il locale, mi chiedo cosa impedisca il creare una Fondazione che consenta l’acquisto del Teatro! Di questa potrebbero farne parte il Comune, gli Imprenditori, gli Istituti Bancari e tutti i cittadini che lo volessero (azionariato popolare). Il Teatro si dovrebbe poi cedere in gestione a seguito di relativo bando ed a mio parere la concessione dovrebbe avere una durata TRIENNALE per consentire alla gestione di preparare onorevoli Stagioni Teatrali ed operare con una certa tranquillità a vantaggio di tutti.
Sarò ingenuo ma non posso pensare che anche per il Teatro Carani si ripeta…..la storia della ‘’BRETELLA’’.
Grazie.
Roberto Costi.