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A Modena di Alcatraz ne basta uno solo: intervengono gli Amici del nuoto e i residenti di via Della Valle

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Sono ancora troppi i punti interrogativi che ruotano attorno al progetto che sembra prevedere la realizzazione di un nuovo centro fitness, con annessa piscina, a poche decine di metri dagli impianti gestiti dall’Associazione Amici del Nuoto e di fronte ad un tranquillo quartiere residenziale. Per questa ragione da diverse settimane, prima l’Associazione e ora un gruppo sempre più numeroso di cittadini di Via Monsignor della Valle stanno adoperandosi per attivare un confronto pubblico, sviluppato sulla base di informazioni complete, aggiornate e condivise.

“Non possiamo nascondere una certa delusione per come si è sviluppato sino ad oggi il confronto. Ci aspettavamo maggiore attenzione da parte dei rappresentanti politici, convinti che decisioni che potrebbero modificare in modo radicale l’assetto urbanistico di una zona della città dovessero necessariamente passare attraverso un confronto con chi in quell’area vive. Ad oggi non è ancora successo. Questo è il motivo principale per il quale ci siamo attivati; prima di tutto cercando, non senza difficoltà, informazioni su cosa effettivamente dovrebbe accadere. Abbiamo quindi scritto una lettera aperta ai politici e iniziato a raccogliere firme. Non vogliamo, sempre che non ci obblighino a farlo, inasprire i toni, vogliamo però che vengano a dirci cosa accadrà a pochissimi metri dal luogo in cui viviamo con le nostre famiglie e i nostri figli, per potere dire la nostra e incidere sulle decisioni” spiegano Enrico Beretta e Gabriele Golinelli, in rappresentanza di un gruppo cittadini di Via Monsignor della Valle e che in pochissimi giorni hanno già raccolto diverse decine di firme in calce a un documento dal titolo “A Modena di Alcatraz ne basta uno solo”.

Al loro fianco, uniti dalla determinazione nel cercare chiarezza, l’Associazione Sportiva Dilettantistica Amici del Nuoto Modena, che, se possibile, è preoccupata ancor più dei residenti in Via Monsignor della Valle. “Il nostro impianto sportivo, dopo anni di sacrifici e di investimenti rischia seriamente di essere messo in crisi. Non riusciamo a comprendere come si possa mettere a repentaglio una realtà consolidata che offre servizi apprezzati e da lavoro a diverse decine di famiglie, senza peraltro attingere a fondi pubblici. Tra noi serpeggiano tanta amarezza e preoccupazione. Abbiamo sentito troppe versioni: piscina sì piscina no. Corsi sì, corsi no. Terreno già venduto, penali da pagare da parte del Comune? Per chi come noi è riuscito sino a oggi a far coincidere il proprio lavoro con la propria passione, sopportare questa situazione d’incertezza è sempre più difficile. Quelle rare occasioni in cui, sempre comunque su nostra sollecitazione siamo stati ricevuti, abbiamo sempre avuto la sensazione che non si volesse affrontare di petto i problemi, quasi si preferisse far passare il tempo per rendere inarrestabile un progetto che a noi continua ad apparire poco coerente con le effettive esigenza della città. Abbiamo chiesto attenzione ai consiglieri di maggioranza e solo tre di loro ci hanno dato una risposta, più per cortesia che per approfondire la questione” aggiungono Gli Amici del Nuoto.

Ora i residenti di Via Monsignor della Valle e gli Amici del Nuoto hanno deciso di unire le loro forze. Nei prossimi giorni sarà organizzato un incontro pubblico al quale saranno invitati anche i politici. L’obiettivo è far conoscere meglio le motivazioni portano i cittadini e Gli Amici del Nuoto ad essere molto critici nei confronti di un progetto che nel raggio di pochi metri porterebbe alla nascita di un secondo Alcatraz e alla costruzione di una piscina che metterebbe in seria difficoltà l’impianto esistente.

Per evitare letture su quanto sta accadendo che possano essere frettolose, insieme, Comitato di cittadini e Associazione hanno nel frattempo lavorato sodo per rafforzare le proprie ragioni. Da una parte, per consentire di valutare l’enorme impatto che avrebbe la costruzione del megacentro fitness sul quartiere, hanno predisposto tre rendering, simulazioni in 3 D, che lasciando ben poco spazio alla fantasia e fanno capire come sarebbe il dopo. “Il risultato è davvero impressionante e credo spieghi meglio di qualsiasi discorso perche non vogliamo che in questa zona si costruisca un secondo Alcatraz” aggiungono Beretta e Golinelli.

Dall’altro, in particolare gli Amici del Nuoto, oltre a mettere sul piatto la loro pluridecennale esperienza nell’ambito della gestione di un impianto natatorio, hanno fatto una piccola indagine di mercato per comprendere come la multinazionale britannica si propone nelle città italiane in cui è presente. “L’esito è chiarissimo: prezzi e offerta fanno capire che, a differenza di quanto sostenuto da alcuni, la concorrenza ci sarebbe. Nel raggio di pochi metri, si determinerebbe una situazione di concorrenza che rischierebbe ulteriormente di acuirsi in un momento in cui sempre più persone rinunciano a palestra e piscina a causa delle crescenti difficoltà economiche” concludono gli Amici del Nuoto.

Ora la palla torna nel campo di chi dovrà dare delle risposte, chiare e circostanziate e motivare scelte che appaiono per troppi aspetti incomprensibili “A breve, comunque prima del 28, fisseremo l’incontro pubblico e ancora una volta faremo sentire le nostre ragioni”.

Immagine: simulazioni realizzate per mostrare quale sarebbe l’impatto urbanistico sull’area