Home Lavoro Fincuoghi: Sindacati, 400 posti lavoro possono essere salvati

Fincuoghi: Sindacati, 400 posti lavoro possono essere salvati

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Adesso può partire il rilancio attraverso 2 progetti industriali che si muoveranno in parallelo:

– La KALE che prende in affitto i siti e le attività di Borgotaro-Sassuolo-Fiorano Modenese

– SOPRIP-Powergres per Bedonia, con una proposta che dovrà essere perfezionata nei prossimi giorni alla Fincuoghi in liquidazione.

Un’intera giornata di trattative in Regione alla presenza delle RSU e delle aziende che si sono proposte con un piano industriale per rilevare i rami d’azienda.

Soddisfazione dei sindacati che, dopo due anni di CIGS e ben 2 procedure concorsuali, sperano in un esito positivo del concordato in modo da consentire il salvataggio del gruppo e la risoluzione della grave situazione debitoria in cui era stata portata dalla vecchia proprietà.

Da oggi le assemblee dei lavoratori.

Due progetti che possono garantire la ripresa dell’attività produttiva e rimettere sul binario del salvataggio un gruppo storico del distretto piastrelle della nostra Regione che ad oggi occupa 400 lavoratori: 153 tra Sassuolo e Fiorano (Modena), e 247 tra Borgo Val di Taro e Bedonia (Parma).

Sulla base della proposta irrevocabile depositata dal gruppo KALE presso il tribunale di Modena che prevede l’affitto ed il successivo acquisto dei rami d’azienda riferiti allo stabilimento produttivo di Borgotaro ed ai magazzini, logistica, commerciale ed amministrativi posti in Sassuolo e Fiorano, sabato abbiamo siglato un accordo che prevede il passaggio diretto di tutti i lavoratori di questi siti meno coloro che andranno in mobilità volontaria o matureranno i requisiti della pensione entro il termine degli ammortizzatori sociali in essere.

Chi sceglierà volontariamente la mobilità potrà usufruire di un incentivo all’esodo le cui modalità verranno definite in un accordo che dovrà essere sottoscritto il prossimo 28 giugno con Industrie FINCUOGHI in liquidazione; anche i lavoratori di Bedonia potranno usufruire di tale incentivo.

L’accordo prevede l’assunzione di 261 dipendenti da parte di KALE. Data la grave crisi che aveva colpito il gruppo e non prevedendo immediatamente la ripresa completa dell’attività, KALE, nella prima fase, utilizzerà agli ammortizzatori sociali: CIGS per ristrutturazione/riorganizzazione che la legislazione italiana prevede per una durata di 2 anni, più uno di proroga.

E’ una proposta di grande interesse fatta da un grande gruppo (5° produttore ceramico in Europa) che ci ha presentato un piano di rilancio attraverso investimenti impiantistici ed innovazione tecnologiche e di prodotto. Ci hanno inoltre comunicato l’intenzione di un progetto di forte rafforzamento delle politiche commerciale e di sviluppo della logistica sia per ridare valore al marchio sia per fare dell’Italia una piattaforma per aggredire con più incisività i mercati europei.

Ora si deve attendere l’approvazione dell’affitto da parte del giudice dopodiché già dai primi di luglio si potrà iniziare il percorso per il riavvio degli impianti con l’obiettivo di riprendere la produzione e puntare a presentarsi alla Fiera del CERSAIE, che si tiene tutti gli anni a Bologna in settembre, per farne il palcoscenico su cui riportare FINCUOGHI, marchio e prodotti, rilanciati e rinnovati.

Per Bedonia in Regione si è sottoscritto, con anche le Istituzioni, un Memorandum che prevede l’impegno della società pubblica SOPRIP a rilevare lo stabilimento mentre la gestione industriale sarà affidata ad una NewCo; nei prossimi giorni dovranno formalizzare al tribunale l’offerta irrevocabile d’acquisto come previsto dal Memorandum. Il percorso quindi è in fase meno avanzata rispetto alla Kale dove è già stato firmato il contratto d’affitto con FINCUOGHI, ma in sede sindacale è già stata firmata una bozza con Powergress per aprire l’attività industriale ed assumere gradualmente i dipendenti ancora in forza (ad oggi sono 104 lavoratori). Anche per Bedonia sarà possibile, quando ripartirà l’attività industriale nuova, fare ricorso, se necessario, agli ammortizzatori sociali (2 anni più uno di proroga) per accompagnare la Ristrutturazione/riorganizzazione che prevede il piano industriale di Soprip-Powergres.

Con l’accordo sottoscritto sabato nessuno sarà licenziato e, se tutto và in porto, dovremmo avere 2 nuove esperienze imprenditoriali in grado di non disperdere un patrimonio industriale, di salvaguardare l’occupazione e di evitare un gravissimo impatto sociale ed economico in una vallata come la Val di Taro; ma anche di guardare con più ottimismo al futuro del distretto ceramico-piastrelle visto che c’è ancora chi pensa di investire puntando sulle professionalità, sulle capacità e sui prodotti venduti come Made in Italy.

Nei progetti presentatici c’è la possibilità di portare innovazione (di prodotto, tecnologico/impiantistico, nella logistica) e di ridare slancio ad un settore che sta attraversando un profondo processo di riposizionamento strategico: i volumi non torneranno più a quelli pre-crisi, ma l’innovazione di prodotto, l’ampliamento e diversificazione dei settori d’uso dei prodotti ceramici (è ormai lontano il tempo in cui ceramica significava rivestimenti e basta), l’importanza che assumeranno funzioni come la logistica, il supporto al cliente, il design, la ricerca, ecc. faranno la differenza tra l’Italia ed i paesi concorrenti. La soluzione della crisi FINCUOGHI e dell’emergenza sociale connessa, può diventare così una opportunità per il distretto e nessuno può farsela sfuggire per insipienza o meschini calcoli (se fallisce è uno in meno a competere).

Le istituzioni, a partire dalla Regione Emilia Romagna, dalla Provincia di Parma e Modena, dai sindaci dei comuni interessati, hanno svolto un ruolo importante, ma una tale sensibilità non sempre si è percepita per esempio nel mondo finanziario che viceversa dovrebbe preoccuparsi di un eventuale “fallimento” di questi sforzi per portare fuori dalla crisi il gruppo FINCUOGHI. Il sindacato sta facendo il suo mestiere e ha fatto gli accordi con i soggetti imprenditoriali che si sono presentati con proposte e progetti, che abbiamo discusso ed anche modificato; a tutti chiediamo pari responsabilità ed impegno.