«Ci avviamo verso una crescita senza lavoro, che sarebbe come dire “sviluppo senza progresso”? Segnali in questo senso non mancano: bisogna rimboccarsi le maniche e fermare questo processo». Lo afferma la Cisl di Modena, che ha analizzato i dati presentati durante l’assemblea di Confindustria Modena. Per il sindacato di Palazzo Europa i numeri modenesi su produzione e occupazione offrono diversi spunti di riflessione. «Produzione, fatturato ed export registrano aumenti dal 9 al 13 per cento, mentre l’occupazione cresce solo dell’1,6 – sottolinea Pasquale Coscia, responsabile delle politiche del lavoro per la segreteria provinciale della Cisl – Di particolare significato il dato registrato nel settore abbigliamento, con l’export che segna un + 31 per cento a fronte del – 1 per cento segnato dall’occupazione. Lo stesso andamento della cassa integrazione, dopo una flessione nei mesi di aprile e maggio, segna un rialzo a giugno. Nello specifico il mese scorso sono state richieste 173.212 ore di cig ordinaria, 458.910 ore di cig straordinaria e ben 924.663 ore di cig in deroga, quella che interessa le piccole aziende e quelle che hanno esaurito gli ammortizzatori sociali ordinari».
Ecco perché la Cisl parla di “crescita senza occupazione” o “sviluppo senza progresso”. «È lo scenario cui andiamo incontro se lasciamo fare semplicemente al mercato – interviene il segretario provinciale Cisl, William Ballotta – Per noi è urgente andare oltre le analisi, superare la fase di attribuzione delle responsabilità e lavorare tutti insieme per il territorio. L’accordo interconfederale su rappresentatività sindacale e contratti aziendali, firmato il 28 giugno da Cgil-Cisl-Uil e Confindustria, può servire anche a livello locale per rilanciare l’economia e favorire la buona occupazione. La Cisl – assicura Ballotta – è pronta a fare la sua parte».