Home Modena Unione universitaria entra nell’Udu e lancia le sue proposte per Unimore

Unione universitaria entra nell’Udu e lancia le sue proposte per Unimore

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Da oggi siamo ufficialmente nell’Udu – Unione degli universitari. Nella giornata di Domenica 4 dicembre 2011 abbiamo finalmente concluso l’iter di avvicinamento al sindacato degli universitari italiano stipulando un patto di lavoro approvato all’unanimità dal coordinamento nazionale dell’Udu. Per la nostra associazione è un passaggio storico e di grande soddisfazione, che vede ripagati anni di duro lavoro.

Le iniziative che stiamo portando avanti con l’Udu nazionale sono molte tra cui la più significativa è sicuramente quella della vertenza sulle tasse universitarie, baluardo del diritto allo studio.

Come anticipato nei giorni scorsi stiamo valutando se e come fare ricorso per le tasse in esubero, ma lo vogliamo fare con un atteggiamento costruttivo perché crediamo che l’Ateneo di Modena e Reggio Emilia abbia dei buoni amministratori e che il problema di fondo sia il taglio dell’FFO (fondo di finanziamento ordinario) all’università.

Questo però non può bastare come spiegazione e non può essere accettato il fatto di far pagare agli studenti tasse così alte al di fuori dalla legalità. Non si può accettare il fatto che non si rispetti una legge dello Stato.

Tuttavia vogliamo credere nella buona fede dei nostri amministratori ma chiediamo al Rettore che ci dimostri tale buona fede facendosi carico delle nostre istanze al Ministero dell’Istruzione ma soprattutto attuando con celerità, ovvero nei prossimi 6 mesi, le proposte che stiamo portando avanti da diverso tempo:

TASSE: rientro all’interno dei limiti di legge del 20% del rapporto FFO-contribuzione studentesca già nel bilancio 2012; introduzione di più fasce di contribuzione sul modello del politecnico di Torino che prevede un sistema di tassazione articolato su 75 livelli contributivi rispetto alle 5 fasce Unimore, facendo quindi contribuire di più a chi ha di più; consentire inoltre, come accade oggi a Bologna, se si vuole, di poter pagare l’intera tassa universitaria in una sola rata con uno sconto sostanziale nel caso si preferisca questa forma di pagamento a quella rateizzata.

CARTA DEI DIRITTI DEGLI STUDENTI: inserire immediatamente nel nuovo Statuto d’Ateneo i riferimenti della “Carta dei diritti degli studenti” approvata l’8 di settembre 2011 dal CNSU (Consiglio nazionale degli studenti universitari) e impegnarsi ad applicare le norme riportate all’interno della carta in ogni facoltà e corso di laurea dove ancora non vengono rispettati alcuni diritti essenziali, come per esempio il diritto ad avere almeno 7 appelli all’anno di uno specifico corso, con due settimane almeno da un appello all’altro ed evitando sovrapposizioni di date;

BORSE DI STUDIO E TRASPORTO PUBBLICO: con il fondo degli studenti ampliare le borse di studio su base meritocratica e creare una nuova convenzione col trasporto pubblico locale che consenta a prezzi davvero convenienti (poche decine di euro) di usufruire di un abbonamento annuale per il trasporto pubblico, così da risolvere anche il futuro problema dei parcheggi a pagamento in tutto il centro città;

BIBLIOTECHE UNIVERSITARIE: apertura delle biblioteche universitarie anche di sabato e orario di chiusura non prima delle 20;

RIFORME A COSTO ZERO: anzi a risparmio, ovvero:

– abolizione del libretto cartaceo e trasferimento di tutte le sue funzioni sul libretto elettronico, cosa che consentirebbe di ridurre drasticamente i passaggi burocratici e le file nelle segreterie studenti (che dovrebbero inoltre avere orari di ricevimento studenti decisamente più ampi rispetto a quelli odierni);

– possibilità di fissare, nelle facoltà dove oggi è vietato, appelli al di fuori delle canoniche sessioni d’esame, ovvero anche durante le lezioni;

– pubblicazione dei risultati della valutazione della didattica, incentivando anche economicamente i corsi che ottengono le migliori valutazioni e disincentivando i peggiori.

(Cristiano Di Gioia, coordinatore Unione universitaria di Modena e Reggio Emilia)

foto: Di Gioia