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Andrini (Pensionati Cisl ER): il fondo per la non autosufficienza non è mai sufficiente

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“Il fondo per la non autosufficienza non è mai sufficiente”. Così Franco Andrini, responsabile dei Pensionati Cisl (Fnp) dell’Emilia-Romagna esprime “una cruda realtà con la quale devono fare i conti tutti. Noi che cerchiamo di rappresentare i bisogni della gente –osserva Andrini- oltre ad un numero crescente di persone e famiglie che aspettano legittimamente un sostegno ed i non autosufficienti, disabili, invalidi ed incapaci di provvedere a se stessi senza distinzione di età”.

Spiega il sindacalista Fnp che a questo fenomeno sociale antico, nuovo nelle dimensioni in cui oggi si evidenzia, nel tempo si sono date risposte attraverso prestazioni assistenziali e sostegni monetari, spesso scoordinati, non appropriati e non finalizzati al vero bisogno del soggetto e della sua famiglia.

“In ogni caso –rimarca Andrini- non si è mai riusciti a coprire per intero il fabbisogno oggettivo che si è andato dilatando negli ultimi decenni, per effetto di mutazioni del fattore demografico e dello stile di vita”.

Ad assegni e pensioni di invalidità, accompagnamento e cura si sono aggiunti interventi a sostegno della domiciliarità, come l’assistenza domiciliare integrata, i centri diurni, le case protette.

Tutti questi interventi, nonostante una legge nazionale ( L 328/00) ed una regionale (L.R. 3/03) che hanno tentato ordinare la materia, avvengono con criteri non omogenei, spesso contraddittori, secondo valutazioni circa la salute del soggetto, ma poco pertinenti le condizioni economiche sue e della famiglia.

Ora, alla luce della crisi imperante, secondo il responsabile regionale dei Pensionati Cisl “non è più possibile proseguire su questa strada, fortemente difesa dalle lobbies associazionistiche, mentre urge aprire un discorso di selettività che, salvaguardando l’universalità del diritto all’assistenza, tenga conto anche della capacità dei soggetti e delle relative famiglie di contribuire al costo dei servizi assistenziali in misura proporzionale alla disponibilità economica”.

Lo stesso patto per la crescita regionale, recentemente sottoscritto in Emilia-Romagna, evidenzia come anche il mondo del welfare sia un importante volano per lo sviluppo equilibrato, sostenibile e inclusivo della società.

Da qui che la Fnp ER stila un bilancio del cosiddetto mercato assistenziale regionale. La Regione, per il 2011, ha distribuito ai territori circa 462 milioni come Fondo regionale non autosufficienza, costituito in parte dalla addizionale regionale introdotta nel 2006. L’Inps E-R ha erogato nel 2010 a titolo di invalidità civile 876 milioni (171.000 beneficiari) e 835 milioni per invalidità ordinaria (a 104.000 beneficiari). Infine, il semi-sommerso badantato a domicilio, stimato in 20.000 addetti ed fatturato di 30 milioni circa. Il totale dà un mercato regionale di circa 2.200 milioni, destinato, seppure in modo disordinato, a persone protagoniste di una economia non trascurabile e che “forse evadono un po’ di contributi sulla badante per sostenerne i costi, ma che certamente non portano soldi nei paradisi fiscali”.

Dunque, per Andrini “prima di tagliare fondi alle politiche sociali, occorre considerare che lo sviluppo si alimenta anche dal basso. Mentre le risorse per i non autosufficienti –conclude il sindacalista Fnp- saranno sempre non adeguate, finchè non si assumeranno strategie condivise tra organismi di rappresentanza (sindacati e associazioni) ed istituzioni pubbliche e private (sistema fiscale generale, fiscalità locale, fondazioni e terzo settore) per realizzare strategie di welfare credibili e fattibili, nell’interesse di tutti”.