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Lotta alle mafie: siglato l’accordo tra Comune di Reggio e Regione Emilia Romagna

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Dal marzo 2012 inizierà un corso di formazione per amministratori locali e personale degli enti pubblici sulla presenza delle mafie in regione e in Italia, al quale è stato invitato il giornalista modenese Giovanni Tizian.

Al corso parteciperanno, tra gli altri, la vicepresidente della Regione Emilia Romagna Simonetta Saliera, i sindaci di Corsico e di Corleone Maria Ferrucci e Antonino Iannazzo, il commissario del Ministero degli Interni Bruno Frattasi, Gianfranco Donadio, della Direzione nazionale antimafia, Francesco Menditto, magistrato del Tribunale di Napoli, Francesco Forgione, già presidente della Commissione parlamentare antimafia, e il presidente di ‘Sos Impresa’ Lino Busà. Nei prossimi mesi saranno promosse inoltre un’indagine sulla diffusione della cultura della legalità e un ‘mediacross’ multilingue.

“Dobbiamo sostenere il lavoro delle forze dell’ordine, della magistratura e di quanti sono in prima linea anche nella nostra regione nella lotta contro le mafie. Reggio Emilia è perciò vicina al giornalista Giovanni Tizian, al quale ha rivolto l’invito a testimoniare la propria esperienza nel corso che stiamo organizzando.” È con queste parole che l’assessore comunale alla Coesione e Sicurezza sociale Franco Corradini ha aperto oggi la presentazione alla stampa di un nuovo Accordo di programma sottoscritto tra Comune e Regione Emilia Romagna, nell’ambito delle iniziative promosse a Reggio Emilia per diffondere la cultura della legalità e combattere il fenomeno delle infiltrazioni mafiose.

L’Accordo, dal titolo “Cultura della legalità a Reggio Emilia”, si concretizzerà attraverso tre progetti: un corso di formazione rivolto in particolare ad amministratori e dipendenti pubblici, in collaborazione con la rete di enti locali ‘Avviso Pubblico’; un “media-cross” su legalità e rispetto delle regole; un’indagine sulla diffusione della cultura della legalità, il senso di responsabilità sociale e il valore della cittadinanza tra i giovani.

All’incontro con la stampa ha partecipato Rossella Selmini, responsabile del servizio Politiche per la sicurezza della Regione Emilia Romagna, la quale ha ricordato che l’Accordo con il Comune di Reggio Emilia è stato siglato sulla base della legge regionale n. 3 del 9 maggio 2011, che prevede la realizzazione di iniziative finalizzate a rafforzare la prevenzione in relazione ad aree o gruppi sociali soggetti al rischio di infiltrazione di attività criminose organizzate; promuovere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile tra i giovani e nelle scuole; sostenere gli osservatori locali per il monitoraggio dei fenomeni di illegalità collegati alla criminalità organizzata; favorire lo scambio di informazioni sui fenomeni criminosi nel territorio. “Si tratta della prima legge organica regionale su questa materia – ha detto Selmini – e consente di coordinare le iniziative di contrasto alle infiltrazioni mafiose in regione attraverso protocolli, che si stanno rivelando strumenti molto concreti ed efficaci. Attraverso queste attività, infatti, sono state promosse iniziative in quartieri a rischio, come la zona stazione a Reggio Emilia, ed è stato fatto un importante lavoro con i giovani, che sta avendo un crescente successo, come dimostra la partecipazione alle visite ai beni confiscati alle mafie. Dalle 200 adesioni di ragazze e ragazzi dell’anno scorso, infatti, passeremo quest’anno a 500.”

Alla conferenza stampa ha partecipato il coordinatore nazionale di Avviso pubblico Pierpaolo Romani che ha voluto sottolineare la forte presenza degli enti locali e l’assunzione di responsabilità della politica su questi temi, ricordando come già diverse regioni si sono dotate di leggi specifiche e che a Reggio Emilia, oltre al Comune, anche l’Amministrazione provinciale dovrebbe entrare a far parte della rete Avviso pubblico, “una rete che mette insieme amministrazioni locali che fanno cose concrete”, ha detto Romani. Dopo aver ricordato che le mafie sottraggono all’economia legale oltre 350 milioni di euro ogni anno, Romani ha ribadito che in Emilia Romagna gli enti locali non hanno mai sottovalutato il fenomeno delle infiltrazioni mafiose e che occorre “cambiare mentalità nei confronti della politica. Il problema – ha detto ancora Romani – sono i mafiosi, non chi opera contro di essi”.

Nel corso della conferenza stampa, anche l’assessore Corradini e il dirigente del servizio comunale Politiche la città solidale Carlo Vestrali hanno ricordato come il Comune di Reggio Emilia sia da tempo impegnato nel capire come si stia sviluppando la presenza della criminalità organizzata nel territorio (il primo studio sull’argomento risale al 2008) e a realizzare iniziative importanti come la messa in rete dei subappalti nelle opere pubbliche.

Infine, i rappresentanti delle associazioni reggiane contro le mafie Marco Battini, del centro sociale ‘Papa Giovanni XXIII’, Annalisa Duri, di ‘Libera’, e Rita Bertozzi, di ‘Colore – cittadini contro le mafie’, hanno ricordato il grande e capillare lavoro svolto con i ragazzi nelle scuole superiori, anch’esso finanziato dalla Regione, che quest’anno porterà a coinvolgere tutti gli istituti della provincia.

“CULTURA DELLA LEGALITÀ A REGGIO EMILIA” – LE INIZIATIVE

L’Accordo tra Regione Emilia Romagna e Comune di Reggio Emilia si concretizzerà nel progetto “Cultura della legalità a Reggio Emilia” attraverso tre diversi interventi, il cui costo complessivo sarà di 30.000 euro.

Corso di formazione in collaborazione con ‘Avviso Pubblico’, che inizierà a marzo, proseguirà per tre mesi e verterà su presenza della mafia in Emilia-Romagna e ruolo degli enti locali, gli appalti, i beni confiscati, la corruzione, le estorsioni, le ecomafie, la scuola e il suo ruolo nella diffusione della cultura della legalità. Il corso sarà rivolto in prevalenza agli amministratori e al personale della pubblica amministrazione.

Creazione di un media-cross su legalità e rispetto delle regole. Si tratta di libri multimediali che, attraverso la connessione di materiali testuali, documenti, video, cortometraggi, musiche e interviste, creano una piattaforma informatica che può essere condivisa e messa a disposizione della comunità. In particolare, rispetto ai temi del contrasto della criminalità organizzata e del rispetto delle regole, verrà strutturato un media-cross multilingue, che potrà essere consultato anche dalle comunità straniere, per dare conto in modo comprensibile e immediato del funzionamento della criminalità organizzata sul territorio e delle modalità di individuazione di situazioni di rischio rispetto ai fenomeni mafiosi. Il media cross darà inoltre suggerimenti su comportamenti da evitare (usura, spaccio di sostanze, racket) e sui servizi a cui rivolgersi in caso di contatto con fenomeni malavitosi e di criminalità organizzata e darà informazioni sulle modalità di contrasto di questi fenomeni e modalità di educazione alla legalità e al rispetto delle regole.

Realizzazione di una indagine sulla diffusione della cultura della legalità, sul senso di responsabilità sociale e sul valore della cittadinanza tra i giovani.

Altre iniziative sulla cultura della legalità, nate da un analogo Protocollo sottoscritto nel 2010 con la Regione Emilia Romagna, sono state attivate negli istituti superiori Zanelli e Scaruffi o sono in programma nei prossimi mesi. Tra queste, una “rassegna della legalità” e una visita per studenti a beni confiscati alle mafie in Emilia Romagna e nel sud Italia.

Sempre in tema di lotta alla criminalità organizzata, è attiva una collaborazione tra Comune e Provincia per la realizzazione di un Centro di documentazione sulla presenza della criminalità organizzata nel territorio reggiano.

CORSO DI FORMAZIONE

Il corso, che si svilupperà in sei incontri, è rivolto prevalentemente ad amministratori locali e personale della pubblica amministrazione, ma sarà aperto anche a docenti, liberi professionisti, rappresentanti di associazioni di categoria e del terzo settore, imprenditori e operatori nel settore bancario, finanziario e assicurativo. Questi i temi e i relatori invitati:

1) La presenza delle mafie in Emilia Romagna e il ruolo degli enti locali (iniziativa pubblica)

Enzo Ciconte, Storico e consulente della Commissione parlamentare antimafia; Andrea Campinoti, Presidente di Avviso Pubblico; Maria Ferrucci, Sindaca di Corsico; Simonetta Saliera, Vice Presidente della Regione Emilia Romagna; Antonino Iannazzo, Sindaco di Corleone

2) Gli appalti

Bruno Frattasi, Commissario Grandi appalti Ministero degli Interni; Gianfranco Donadio, Procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia; Ivan Cicconi, Direttore di Itaca; Franco Corradini, Assessore del Comune di Reggio Emilia

3) La corruzione

Francesco Menditto, magistrato del Tribunale per le misure di prevenzione di Napoli; Alberto Vannucci, Docente Università di Pisa; Giuliano Palagi, Direttore Generale Provincia di Pisa; Francesco Forgione, già Presidente Commissione parlamentare antimafia

4) Le estorsioni (in collaborazione con Confesercenti)

Lino Busà, Presidente di SOS Impresa; un amministratore locale; un magistrato della DDA di Bologna

6) Le ‘ecomafie’

Antonio Pergolizzi, Legambiente; un amministratore locale; un magistrato della DDA di Bologna