«Sono rimasti a casa per decreto del Rettore; pertanto l’assenza dal lavoro non deve essere conteggiata come ferie, ma come permesso retribuito» Lo sostiene la Cisl Università di Modena e Reggio Emilia a proposito dei circa 700 dipendenti strutturati (personale tecnico-amministrativo) dell’Università di Modena e Reggio Emilia che, venerdì scorso 3 febbraio, non si sono recati al lavoro a seguito della chiusura straordinaria dell’Ateneo disposta con decreto rettorale a causa delle condizioni meteorologiche. «Abbiamo chiesto e ottenuto dall’Amministrazione, che si è dimostrata sensibile al problema, un incontro per contrattare la tutela del personale nella gestione delle assenze – spiega Marco Pettenuzzo, segretario provinciale della Cisl Università di Modena e Reggio Emilia – In particolare vogliamo discutere quale disciplina applicare di fronte a piani di chiusura dell’Ateneo. Secondo indiscrezioni non ancora confermate, i dipendenti pubblici romani che, per decisione del Prefetto, oggi e domani stanno a casa per neve, saranno normalmente retribuiti e non dovranno, quindi, utilizzare ferie o permessi per giustificare la loro assenza. Attendiamo una circolare del Ministero della Funzione Pubblica che fornisca un’interpretazione univoca per tutte le sedi italiane. In attesa di tale pronunciamento, – conclude Pettenuzzo – avanzeremo proposte in sede locale e nazionale per favorire la futura previsione di un monte ore di permessi annui da utilizzare proprio in queste occasioni».