Luciano Vecchi, consigliere regionale del Partito Democratico, ha presentato una interrogazione alla Giunta regionale con la quale si denuncia la discriminazione subita dal sistema scolastico dell’Emilia-Romagna nell’assegnazione dei docenti e si sostiene l’iniziativa della Regione, nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni, per superare una situazione che vede particolarmente penalizzati gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, gli studenti, le famiglie e lo stesso corpo docente.
“In Emilia-Romagna negli ultimi dieci anni si è registrato il più alto incremento della popolazione scolastica, – sottolinea Luciano Vecchi – un’elevata incidenza del tempo pieno (che nella scuola primaria raggiunge il 45,9%) e il più alto rapporto di alunni per classe, oltre ad un’alta frequentazione degli istituti professionali. Nell’anno scolastico 2010-2011, sono 510.316 i bambini e i ragazzi che frequentano le scuole statali in Emilia-Romagna, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria superiore il 2,8% in più dall’anno scolastico 2000-2001.”
“Oggi, prosegue l’esponente Democratico, il numero degli allievi mostra un incremento medio annuo del 2%. Il sistema educativo dell’Emilia-Romagna rappresenta oggi il 6,5% di quello nazionale, ma dai dati rilevati si evince che il Ministero assegna a questa regione il 6,3% dell’organico del personale docente e il 6,2% del personale ausiliario tecnico-amministrativo. Si tratta in pratica di oltre 1.500 posti in meno, a cui si devono aggiungere i tagli agli organici avvenuti nel triennio 2009-2012, che hanno registrato una decurtazione di 3.711 docenti e 2.241 di personale ATA
“Secondo questi dati – afferma Vecchi – si dovrebbero attribuire alla scuola della nostra regione un + 4-5% di organico, cioè circa 2 mila docenti in più. Anche con questi correttivi non sarebbe ripristinata la situazione precedente ai tagli, ma ci sarebbe consentito di avere una situazione più gestibile. In caso contrario sarebbero a rischio in molte realtà il tempo pieno e la stessa continuità didattica.”
“In Emilia-Romagna – rileva Vecchi – la Regione e gli enti locali spendono peraltro (dati 2007) per ogni studente 1.495 euro: si tratta della spesa più elevata tra le regioni italiane e corrisponde al 29% della spesa pubblica per l’istruzione in questa regione.”
“Questi numeri sono stati già introdotti dall’Emilia-Romagna nella trattativa con il Ministero e al tavolo congiunto nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni, senza però ricevere alcuna risposta positiva.”
Sulla base dell’interrogazione del Consigliere Vecchi si preannunciano altre iniziative per fare in modo che il Governo risponda alle giuste richieste delle istituzioni e dei cittadini della nostra regione.