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Polastri (PDL) circa i tempi di pagamento nella Sanità

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278 giorni per i beni economali e 258 per i servizi in appalto (30 giorni i pagamenti dei farmaci). Questi, in Emilia-Romagna, i tempi di pagamento delle Ausl ai fornitori (i dati rilevati si riferiscono al gennaio 2012) forniti dall’assessore regionale alla Sanità, Mario Lusenti, alle commissioni “Bilancio, affari generali ed istituzionali” e “Politiche per la salute e politiche sociali”.

“Un lieve miglioramento – ha detto Lusenti – rispetto ai 293 giorni registrati nel 2011, grazie ai 125 milioni stanziati dalla Giunta nel mese di novembre. Un miglioramento più sostanzioso ci sarà dal prossimo mese, grazie alle risorse straordinarie provenienti dallo Stato, pari a 388 milioni, e un ulteriore finanziamento è previsto a breve. Stiamo parlando – ha poi rilevato l’assessore – di una situazione generalizzata in tutte le Regioni (media 305 giorni), dovuta ai ritardi del flusso dei pagamenti provenienti dal Fondo nazionale. Nel 2011 – ha sottolineato l’assessore – i crediti della Regione Emilia-Romagna verso lo Stato ammontavano a 785 milioni”.

Per Andrea Polastri (Pdl) non c’è un risultato di miglioramento rispetto ai dati fornito dall’assessore nel 2010 (il consigliere, a questo proposito, aveva rivolto un’interrogazione alla Giunta da cui risultava che i tempi medi, per il 2010, erano di 250 giorni). Pollastri ha quindi invitato la Giunta ad attivarsi per accorciare i tempi di pagamento ai fornitori: “I ritardi nei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni in generale e, nello specifico, da parte delle ASL costituiscono un problema per molte aziende, specie in un momento di crisi come questo in cui le commesse sono scarse e il bisogno di liquidità da parte delle aziende è notevole”.

“Il pagamento dei fornitori in Sanità – ha proseguito – è un meccanismo complesso che dipende dalle lentezze dei trasferimenti statali alle regioni e da queste ultime alle ASL. Gli anticipi di Stato e Regione han permesso di ridurre da 345 (nel 2007) a 250 i giorni di attesa ma l’obiettivo indicato dall’Unione Europea di 60 giorni è ancora molto distante. Bisogna muoversi in quel senso, ne va della serietà e dell’efficienza della pubblica amministrazione”.