Lettera aperta a tutte le Donne Fnp, in occasione della festa dell’8 marzo 2012, anno celebrativo del cosiddetto “invecchiamento attivo” del coordinamento Donne Pensionate Cisl ER.
“GRAZIE A TE, DONNA”, la società è progredita nel tempo e con i tuoi sacrifici sono stati raggiunti traguardi di civiltà per tutti.
Ancora oggi, però, è sulle spalle delle donne che ricade il funzionamento della famiglia, la cura dei suoi componenti più deboli e senza alcun riconoscimento e sostegno sociale. Sono le donne le più penalizzate dalla recente riforma previdenziale e le cosiddette ‘dimissioni in bianco’ è alle giovani donne che spesso le aziende le fanno sottoscrivere all’atto dell’assunzione, quasi sempre a tempo.
Il percorso verso la parità di genere, necessario per un’adeguata rappresentanza della popolazione femminile, è ancora lungo, continuando a prevalere una cultura che sul piano politico, sindacale ed istituzionale considera ancora l’uomo l’unico legittimo protagonista.
All’interno dei partiti, dei sindacati e degli organi rappresentativi a carattere elettivo, le donne di rado occupano posizioni-chiave. Sfiducia e disillusione portano le donne spesso ad autoescludersi, penalizzando elaborazioni politiche alternative di genere che andrebbero a vantaggio dell’intera comunità.
Le donne pertanto dirottano il loro impegno in ambiti più ristretti: amministrazioni locali, organizzazioni di utilità sociale e volontariato, che agiscono direttamente sul territorio ed a contatto diretto con le persone. La scuola, la parrocchia, gli ospedali sono ambiti privilegiati di azione femminile, oltre e dopo la famiglia. Invece, la stessa attività di cura, se adeguatamente strutturata secondo logiche di genere e supportata, potrebbe diventare un’opportunità occupazionale per i giovani e di sviluppo economico per l’intera comunità.
Anche l’organizzazione sindacale necessita di meno burocrazia, più flessibilità, nonché maggiore rapporto diretto con la persona, così da cogliere meglio i differenti bisogni e dare risposte immediate.
Nel sindacato Pensionati Cisl, la Fnp, dell’Emilia-Romagna le donne iscritte sono il 57% del totale dei soci, ma resta esigua la loro presenza nell’organizzazione, soprattutto a livello dirigenziale. Occorre agire per riconoscere a tutti i livelli la rappresentanza di genere. La formazione in svolgimento della Fnp regionale, anche in vista del prossimo Congresso (2013), gioca un ruolo rilevante per sostenere la presenza attiva delle donne nelle strutture e per avviare iniziative mirate, in grado di assicurare crescita e benessere sociale.
In tempi di tzunami economico-finanziario, che stravolge la gerarchia dei valori e calpesta i diritti dei più poveri, delle donne e dei giovani, le Pensionate della Cisl emiliano-romagnola devono mettere in campo tutte le loro capacità per assicurare un sereno e proficuo rapporto intergenerazionale, che garantisca ai figli ed al Paese un futuro migliore di quello prospettato.
I giovani sono spaventati, oltre che indignati, vanno dunque risarciti per le aspirazioni infrante ed i traguardi interdetti. Non basta che siano laureati, frequentino corsi di specializzazione, facciano la coda davanti agli sportelli della burocrazia, il loro futuro rimane un miraggio.
Le donne pensionate, all’interno del sindacato Fnp, possono fare la loro parte. Cominciando con il rafforzare il loro impegno e credibilità rispetto ai compiti assunti sul territorio verso l’organizzazione e la comunità. Poi lavorare tutte/i insieme, ad ogni livello della Fnp, affinchè il sindacato solleciti le amministrazioni, pubbliche e non, a potenziare le cosiddette ‘quote rosa’ per garantire la rappresentanza di genere. Infine, sollecitare interventi legislativi urgenti a favore dell’occupazione giovanile e femminile e contro la pratica delle dimissioni in bianco, come richiesto con forza dalla Cisl.
(Leonilda Calabrese, coord. Fnp Cisl ER – Lidia Giombini, segreteria Fnp Cisl ER)