 Otto tecnici italiani, la maggior parte dei quali provenienti dal Distretto Ceramico, per giorni rimasti ostaggio dei lavoratori alla Ceramica Cleopatra di Suez. Incontro questa mattina con i tecnici liberati in Comune a Casalgrande. Presenti il sindaco Andrea Rossi, il vicesindaco Roberto Marzani, Alberto Teneggi e Marco Rinaldini. Soddisfazione da parte degli amministratori, e sollievo per il pericolo scampato e la brutta disavventura per i tecnici. Di particolare rilievo, il racconto dell’episodio in cui un sequestratore è entrato con una bombola di gas, gli italiani pensavano volessero farli esplodere, ma poi è stato loro spiegato che era una “misura cautelare” nel caso in cui avesse fatto irruzione l’esercito.
Otto tecnici italiani, la maggior parte dei quali provenienti dal Distretto Ceramico, per giorni rimasti ostaggio dei lavoratori alla Ceramica Cleopatra di Suez. Incontro questa mattina con i tecnici liberati in Comune a Casalgrande. Presenti il sindaco Andrea Rossi, il vicesindaco Roberto Marzani, Alberto Teneggi e Marco Rinaldini. Soddisfazione da parte degli amministratori, e sollievo per il pericolo scampato e la brutta disavventura per i tecnici. Di particolare rilievo, il racconto dell’episodio in cui un sequestratore è entrato con una bombola di gas, gli italiani pensavano volessero farli esplodere, ma poi è stato loro spiegato che era una “misura cautelare” nel caso in cui avesse fatto irruzione l’esercito.
Questo episodio testimonia la gravità del pericolo vissuto dagli emiliani, i quali hanno avuto il giusto sangue freddo nel gestire la situazione.
L’incontro è terminato con un piccolo brindisi con la stampa.
 
            




