Home Politica Approvato il Calendario Venatorio. Pollastri: “Continui giri di vite alla caccia”

Approvato il Calendario Venatorio. Pollastri: “Continui giri di vite alla caccia”

# ora in onda #
...............




“Poche le modifiche, ma tutte restrittive” così Andrea Pollastri (PdL) sul Calendario Venatorio 2012-2015, approvato dalla Giunta Regionale la scorsa settimana.

Il provvedimento, presentato sottoforma di Progetto di Legge, ha subito una battuta d’arresto dopo che, una sentenza della Corte Costituzionale, aveva stabilito che l’atto dovesse essere approvato dalla Giunta e non dal Consiglio, com’era sempre avvenuto in Emilia-Romagna.

Il testo approvato ripropone in buona parte il precedente Calendario Venatorio: sono stati confermati gli orari venatori, le misure di salvaguardia dell’ambiente agricolo-forestale, l’apertura generale alla terza domenica di settembre, con date di apertura posticipate al primo ottobre per alcune specie, i periodi di caccia degli ungulati e la data di riconsegna del tesserino al 31 marzo.

Le novità, invece, riguardano i periodi di prelievo, la conservazione delle zone umide, dove sarà vietato utilizzare pallini di piombo che inquinano le acque stagnanti, e l’introduzione di nuovi tipi coltivazioni dove non sarà possibile cacciare.

Tra queste ultime si segnalano gli impianti da biomassa e le tartufaie coltivate. Il divieto di sparo a distanza inferiore ai 150 metri è esteso anche agli impianti a pannelli solari fotovoltaici.

“Sia per quanto riguarda gli impianti da biomassa che per le tartufaie – spiega l’azzurro – si tratta di coltivazioni a carattere permanete, ossia distese di terreno che per decenni non saranno più cacciabili, benché, trattandosi di fatto di boschi, non si capisce in che modo l’esercizio venatorio possa danneggiare queste colture. Lo stesso dicasi per la distanza di rispetto imposta agli impianti fotovoltaici: la loro ampia diffusione nelle nostre campagne riduce ulteriormente il terreno di caccia.”

“Anche rispetto alle giornate – prosegue l’azzurro – ci sono nuove limitazioni: lepre e fagiano, due tra le specie più ambite, saranno cacciabili solo fino alla prima domenica di dicembre mentre prima lo erano rispettivamente fino al 31 dicembre e fino al 31 gennaio.”

“Zone e giornate ridotte – chiosa Pollastri – un’altra, l’ennesima, stretta sui cacciatori, ossia l’ennesima piccola vittoria dell’ambientalismo estremista che a suon di burocrazia, divieti e tasse mira a stancare chi ha la passione venatoria: benché il Calendario sia valido per tre anni auspico che l’Assessorato, ora svincolato dal controllo dell’Assemblea, non ceda ai ricatti politici dei verdi e tuteli chi svolge un’importante servizio a difesa della salvaguardia dell’equilibrio faunistico.”