La capogruppo di “Civicamente Montese” Carla Bernardi ha presentato un’interpellanza in cui denuncia la situazione venutasi a creare nel Comune montano: l’incremento della tariffa dell’acqua è stato deliberato a fine dicembre 2011, ma applicato a un periodo compreso tra l’agosto 2010 e luglio 2011, quindi retroattivamente. Analoga interpellanza verrà presentata anche in Provincia dal capogruppo Pd Luca Gozzoli.
Nel generale mare degli aumenti che sta sommergendo i cittadini, pochi se ne sono accorti, però l’acqua a Montese non solo costa di più, ma i cittadini rischiano di dover pagare gli aumenti decisi oggi anche per i due anni passati, ovvero per il 2010 e il 2011. La denuncia proviene da Carla Bernardi, capogruppo della Lista “Civicamente Montese”, espressione del Pd locale. La Bernardi ha presentato, nei giorni scorsi, un’apposita interpellanza al sindaco Mazza e al revisore dei conti Speranzoni. I cittadini di Montese avevano tempo fino al 31 marzo per pagare l’ultima bolletta dell’acqua, quella relativa ai consumi del periodo che va dal primo agosto del 2010 al 31 luglio 2011, periodo a cui è stato applicato un aumento percentuale a due cifre nell’ordine del 10%. “Chiedendo conto degli atti che consentono l’aumento tariffario suddetto si scopre – scrive la Bernardi nell’interpellanza – che il tutto è avvenuto con una delibera di Giunta della fine di dicembre 2011. Ora, per il Comune di Montese tutto è possibile, ma che possa anche aumentare le tariffe di un servizio retroattivamente ci sembra davvero troppo. Il Testo Unico degli Enti locali dispone che i Comuni possono deliberare le aliquote e le tariffe di loro competenza entro la data di approvazione del bilancio di previsione o al massimo contestualmente. Quella delibera, quindi, può avere i suoi effetti solo dal primo gennaio 2012”. La consigliera Bernardi ha deciso di coinvolgere nella vicenda anche il revisore dei conti del Comune di Montese per capire se sia stato informato dell’iniziativa e quale sia il suo parere in merito. Se davvero, infatti, verrà confermata la lettura della vicenda fatta dalla capogruppo di “Civicamente Montese”, il sindaco Mazza e la Giunta dovranno non solo ritirare l’atto, ma restituire anche ai cittadini di Montese quanto hanno indebitamente pagato. La questione è sicuramente complessa: è per questo, per avere chiarezza e certezza su quanto sta accadendo nel Comune appenninico, che analoga interpellanza sarà presentata, nei prossimi giorni, anche in Provincia da parte del capogruppo Pd in Consiglio provinciale Luca Gozzoli.