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Filippi (PDL): “La regione accusa il comune di Casalgrande per la mancata bonifica di Rio Medici”

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Discussa in aula l’interpellanza presentata dal Consigliere regionale del Pdl Fabio Filippi circa le procedure relative all’intervento di messa in sicurezza di un tratto del Rio Medici, nel Comune di Casalgrande.

Con l’approvazione del decreto legge n. 468 del 2001 venivano istituiti attraverso apposite perimetrazioni i cosiddetti Siti di interesse nazionale (SIN), nei quali è possibile intervenire con il contributo di appositi finanziamenti messi a disposizione dal ministero dell’ambiente, al fine di provvedere in via prioritaria alle necessarie analisi chimico-fisiche dei luoghi più esposti a rischio, nonché alle loro messe in sicurezza definite di emergenza, le cosiddette MISE.

Nel caso della regione Emilia Romagna sono state individuate due aree SIN, in particolare quelle di Fidenza a Parma e quella di Sassuolo-Scandiano, tra Modena e Reggio.

“Il SIN di Sassuolo-Scandiano – ha dichiarato Filippi – riguarda anche il Comune reggiano di Casalgrande, il quale, assieme ai Comuni limitrofi, ha presentato la documentazione necessaria a procedere alla messa in sicurezza di uno specifico tratto del Rio Medici, riconosciuto dal Ministero come altamente inquinato. Risulta, però, che la Regione Emilia-Romagna, attraverso il suo assessore, ostacoli l’avvio dei lavori, bloccando, in questo modo, anche il finanziamento statale.

Per quale motivo l’assessore regionale competente non dà seguito a finanziamenti già concessi dal Governo italiano?”

L’assessore Freda, in aula, ha attribuito le colpe dei ritardi al Comune di Casalgrande.

“A noi – conclude Filippi – risulta esattamente il contrario, la responsabilità è della Regione Emilia-Romagna. Casalgrande ha predisposto tutta la documentazione, mentre da Bologna pare si sia deciso di bloccare l’iter procedurale(data febbraio 2011 la richiesta del Comune inerente Rio medici), l’assessore ha preteso la riscrittura del conto economico, nonché la formale restituzione nelle casse della Regione delle citate somme(il Comune lo ha fatto) da utilizzare per altri interventi “più urgenti”. A oggi non è stata nemmeno convocata la Conferenza dei servizi, l’organo deputato a valutare gli interventi nei siti di interesse nazionale, come quello, appunto, di Sassuolo-Scandiano.

Ci appelliamo all’assessore affinché, una volta per tutte, dia il via libera al Comune di Casalgrande per procedere alla messa in sicurezza del citato tratto inquinato del Rio Medici e senza il quale risulterebbero compromessi gli interventi già effettuati e di conseguenza gettati al vento i pubblici danari spesi”.