Il presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini ha accolto le proposte del Consiglio dei cittadini stranieri e apolidi della Provincia di Bologna e le ha trasmesse, in considerazione dei “numerosi motivi di interesse“ che contengono, ai Presidenti delle Commissioni Affari costituzionali (on. Donato Bruno), Finanze (on. Gianfranco Conte) e Affari sociali (on. Giuseppe Palumbo), “affinchè i deputati possano prenderne visione ed assumere le iniziative che riterranno più opportune”.
E’ questo il contenuto della lettera inviata nei giorni scorsi dallo stesso Presidente Fini al Presidente del Consiglio degli stranieri Khaline Bouchaib.
Nelle scorse settimane una delegazione del Consiglio dei cittadini stranieri e Apolidi della Provincia di Bologna aveva incontrato a Roma diversi rappresentanti istituzionali tra cui Alberto Solia, Consigliere Capo della Segreteria del Presidente della Camera.
In quell’occasione i consiglieri avevano presentato gli ordini del giorno approvati dall’Assemblea negli ultimi mesi e avanzato proposte in merito a: nuovo decreto flussi, diritto al voto, tassa sui permessi di soggiorno, competenze in materia di immigrazione e organi di rappresentanza. Queste in sintesi le questioni avanzate:
passaggio delle competenze sull’immigrazione dal Ministero dell’Interno ad un Ministero ad hoc;
no alla tassa sul permesso di soggiorno;
passaggio della competenza dell’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri alla Presidenza del Senato e della Camera;
sì ad una consulta per l’immigrazione nazionale che contenga le rappresentanze della comunità più rappresentative, coinvolgendo gli organismi di rappresentanza di carattere elettivo promossi dagli Enti locali;
passaggio delle competenza sui rinnovi e aggiornamenti del permesso di soggiorno dalle Questure ai Comuni;
diritto al voto amministrativo e cittadinanza per i giovani di origine straniera nati in Italia e provvedimenti a favore della prima generazione;
no ad un nuovo decreto flussi in questo periodo di crisi e sì ad una nuova sanatoria e risanamento della situazione dei cittadini stranieri che hanno fatto richiesta di sanatoria e non hanno avuto ancora nessuna risposta. Emersione dal lavoro nero;
raddoppio della durata del permesso di soggiorno (da 2 anni a 4 anni, e da 6 mesi a 1 anno per attesa di occupazione);
restituzione dei versamenti Inps ai cittadini stranieri che ritornano nel paese di origine e consegnano definitivamente il proprio titolo di soggiorno;
sì ad una legge nazionale che vieti il velo integrale nei luoghi pubblici;
contributi previdenziali: accordi bilaterali con i paesi di origine degli stranieri che preveda l’accumulo degli anni contributivi.