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Nuove apparecchiature per l’Osservatorio Geofisico di Modena

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L’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia si adegua e si pone all’avanguardia nella raccolta dei dati meteo: una nuova e sofisticata strumentazione consentirà d’ora in poi di gestire con ancora più precisione e affidabilità quei rilevamenti e quelle misurazioni, che dal 1830 vengono quotidianamente conservati presso questa struttura universitaria e che rappresentano una fonte informativa di enorme valore sia storico che scientifico per gli esperti italiani e non solo, come testimonia il preziosissimo volume “L’Osservatorio di Modena: 180 anni di misure meteo climatiche” edito per iniziativa della Società Meteorologica Italiana onlus – SMI e curato da Luca Lombroso e Salvatore Quattrocchi.

Installata da pochi giorni sul torrione orientale del Palazzo Ducale di Modena, nella medesima sede da dove da oltre 180 anni puntualmente ogni giorno si registrano le informazioni meteo climatiche della città, una nuova stazione meteorologica. Di produzione italiana, l’apparecchiatura è composta da un “datalogger” di ultima generazione, da un “pluviometro” dotato di sistema di riscaldamento automatico così da misurare sia la pioggia che l’equivalente in acqua delle precipitazioni solide (neve, grandine) e da una serie di sensori che rispettano le direttive dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) di temperatura, umidità relativa, pressione, velocità e direzione vento, radiazione solare, eliofania (ore di sole) e precipitazioni, nonché da un software di gestione e di presentazione web dei dati, la cui sicurezza sarà garantita da una stazione di “back up”.

L’intervento, deciso per dotare di una strumentazione tecnologicamente più avanzata ed affidabile l’Osservatorio Geofisico, realtà di eccellenza per Unimore oltre che patrimonio di grande valore storico per l’intera città di Modena, è stato reso possibile grazie alla volontà del prof. Renato Santangelo e del dott. Sergio Pugnaghi. Inoltre, per una migliore gestione della stazione meteo, il torrione orientale del Palazzo Ducale è stato collegato alla rete informatica di Ateneo con una moderna e veloce fibra ottica alla cui realizzazione hanno contribuito i Servizi informatici e telefonici, il Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente ed il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Civile dell’Ateneo. Per l’intervento sono stati spesi complessivamente 20 mila euro.

“Resta ancora molto da fare – afferma l’esperto dell’Osservatorio Geofisico universitario Luca Lombroso – per restituire alla città la possibilità di visitare questa stazione di rilevamento che ospita anche il Museo astronomico e geofisico, ma con questo intervento possiamo dire di avere realizzato il sogno di Domenico Ragona, a lungo Direttore dell’Osservatorio nella seconda metà del 1800, che immaginava un “osservatorio fisico centrale in comunicazione elettrica con un gran numero di termoigrografici…per mandare utili e opportuni preavvisi meteorologici…questo progetto resterà forse per molto tempo un pio desiderio” e aggiungeva “Noi dobbiamo essere ben lieti della nostra contribuzione in vantaggio della meteorologia, perché trasmetteremo ai nostri posteri ciò che ci hanno trasmesso i nostri antenati, cioè una miriade di osservazioni ed un’immensa copia di documenti meteorologici”.