“Complessivamente, nella notte tra il domenica 20 e lunedì 21 maggio sono state ospitate nei campi e nelle strutture di prima assistenza di protezione civile 4.914 persone di cui 1.288 nel ferrarese, 266 nel bolognese, 3.360 nel modenese e sono in fase di completamento entro la mattinata di oggi ulteriori strutture per fornire assistenza ad altre 1.310 persone”. E’ il presidente della Giunta regionale, Vasco Errani, a fare il punto della situazione (aggiornata alle 11 di questa mattina) dopo il fortissimo terremoto che ha colpito l’Emilia-Romagna alle 4.03 di domenica. Errani svolge la sua informativa alla Conferenza dei capigruppo, convocata in forma straordinaria assieme all’Ufficio di Presidenza, dal presidente dell’Assemblea legislativa, Matteo Richetti, per le prime comunicazioni urgenti sul sisma che ha devastato soprattutto le province di Modena, Ferrara e Bologna. Con Errani, in Capigruppo, l’assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo.
E una relazione più completa, su quanto avvenuto e su quanto si sta facendo per organizzare l’assistenza alle popolazioni delle aree interessate dal terremoto e per la verifica dei danni, la Giunta regionale la farà mercoledì 23 maggio nella seduta dell’Assemblea legislativa già convocata in precedenza e il cui ordine del giorno è stato oggi integrato dalla Capigruppo: l’informativa sul sisma sarà il primo punto all’esame dell’Aula alla ripresa dei lavori dopo la commemorazione di Maurizio Cevenini, il consigliere regionale del Pd scomparso lo scorso 8 maggio, prevista alle 10.30.
Come noto, la scossa principale è stata di magnitudo 5.9 con una profondità di 6,3 chilometri: “Molto vicino alla superficie – ha sottolineato Errani – il che ha prodotto una maggiore intensità dei danni”. In Emilia-Romagna, l’evento sismico, sentito in tutto il Nord Italia, ha colpito i comuni tra i 10 ed i 20 chilometri dall’epicentro, che sono: Camposanto, Medolla, Mirandola, San Felice sul Panaro, Cavezzo, San Possidonio nel modenese; Crevalcore, Malalbergo e Pieve di Cento in provincia di Bologna; Ferrara, Sant’Agostino, Poggio Renatico, Mirabello, Vigarano Mainarda, Cento e Bondeno nel ferrarese. All’evento principale ha fatto seguito alle 5.02 un’altra scossa di magnitudo 4.9 nelle stesse province, e altre scosse di minore entità si sono susseguite: ad oggi, se ne sono contate 115.
L’evento ha provocato il decesso di 7 persone, mentre altre 47 hanno riportato traumi per i quali è stato necessario il ricovero ospedaliero. “Sono circa 5 mila gli sfollati”, ha spiegato il presidente della Giunta, considerando sia le persone che hanno la casa inagibile, e che rappresentano una fetta di popolazione “del tutto minoritaria”, sia le famiglie che non se la sentono di rientrare nelle loro abitazioni prima del completamento delle verifiche sulla tenuta delle strutture.
Sono stati sgomberati i presidi ospedalieri di Finale Emilia e Mirandola, nel modenese, ed è stato attivato un posto medico avanzato a Mirandola per assicurare, pur in condizioni di emergenza, la prosecuzione delle attività sanitarie, con il personale del Servizio sanitario regionale.
In totale, al momento, per organizzare e gestire le attività assistenziali sono stati attivati 731 volontari di protezione civile della Regione oltre a circa 300 volontari delle altre Regioni che stanno concorrendo all’attività; fra le altre: Marche, Umbria, Toscana, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige.
“Il rientro nella case – ha detto Errani – sarà comunque complicato fino a quando le scosse continueranno, e ci prepariamo alla gestione integrata dell’accoglienza per un determinato numero di giorni”.
Nella giornata di domenica sono state impegnate 8 squadre (16 tecnici) per la rilevazione dei danni e i sopralluoghi necessari; oggi se ne aggiungeranno altre 12, e altre 20 squadre di rilevatori in arrivo da altre Regioni saranno operative da domani. “Le priorità sono le scuole, gli edifici pubblici, le imprese e le case, con l’obiettivo di accelerare il processo di rientro nelle abitazioni”.
Infine, ieri il presidente della Giunta ha trasmesso al presidente del Consiglio, Mario Monti, la richiesta di dichiarazione di stato di emergenza nazionale; è stata preannunciata per la giornata di domani la presentazione del provvedimento in Consiglio dei ministri e la connessa ordinanza del Capo dipartimento della Protezione civile per la gestione della prima fase dell’emergenza.
Quanto alla stima dei danni, Errani è stato molto chiaro: “I danni sono quelli che sono, inutile fare stime. Vogliamo essere rigorosi e seri per poter definire il percorso della ricostruzione. Avvieremo un confronto col Governo, stiamo studiando un meccanismo con i Consorzi fidi per anticipare i finanziamenti necessari a ripristinare l’attività produttiva, prevediamo l’attivazione degli ammortizzatori in deroga dove sarà necessario”.
Il presidente dell’Assemblea legislativa, Richetti, ha ringraziato il presidente Errani per l’informativa svolta e per quanto è stato fatto e si sta facendo dopo il sisma. Lo stesso hanno fatto i Capigruppo e i membri dell’Ufficio di Presidenza intervenuti.