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Reggio, immigrati e cittadinanza italiana: “Un diritto alla civiltà”. Una legge verso la strada per la pace

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“Reclamiamo oggi lo jus soli, il diritto di suolo, nonché di cittadinanza, per il territorio in cui si nasce e si cresce. E’ per un diritto alla civiltà che ci battiamo”. Parole di Margherita Salvioli Mariani, segretaria generale della Cisl di Reggio Emilia, che ha esposto il pensiero del sindacato reggiano durante “Questa terra è il mio paese. E io ne sono parte” dinnanzi ad alcuni studenti figli di immigrati dell’Enaip e del Ctp (Centri territoriali permanenti).

L’iniziativa, svoltasi ieri presso l’Auditorium Simonazzi di Reggio Emilia, ha avuto lo scopo di discutere sul tema della cittadinanza ai figli di seconda generazione degli immigrati, ospitando un forte dibattito sul tema e vedendo la partecipazione di numerosi ospiti, tra cui Giorgio Graziani, segretario generale di Cisl Emilia Romagna. Un incontro che si sviluppa sulla scia di un’apposita campagna di sensibilizzazione nei confronti di istituzioni, Parlamento e opinione pubblica, denominata “18 Ius soli”, che Cisl e Anolf nazionali stanno conducendo proprio sulla questione del riconoscimento della cittadinanza italiana in base al principio dello “jus soli temperato” ai minori figli di immigrati regolari che vivono e lavorano nel nostro Paese.

Organizzato dalla Cisl dell’Emilia Romagna e di Reggio Emilia, dall’Anolf (Associazione nazionale oltre le frontiere) dell’Emilia Romagna e di Reggio Emilia e dalla Cisl scuola dell’Emilia Romagna e di Reggio Emilia, l’evento ha accolto un acceso dibattito culturale che non ha mancato di dare spazio anche alle morti bianche, italiane e non, causate da un terremoto che ancora scuote il nord Italia.

“Muoiono i lavoratori stranieri. Ma in Italia non c’è il diritto di cittadinanza per il territorio – ha affermato Margherita Salvioli Mariani, segretaria della Cisl di Reggio Emilia- , ma c’è in base al diritto di sangue, quindi tutti coloro che nascono nel nostro Paese, ma non da genitori italiani, non sono considerati italiani. Credo, invece, che la cittadinanza debba essere valutata in base a quella dei genitori”.

Negare questo diritto sarebbe un paradosso, hanno condiviso gli ospiti in sala, visto che consentirebbe di accedere, per altro, ad alcuni lavori, come ad esempio nella pubblica amministrazione o a nuovi diritti con il compimento della maggiore età”.

Singolari i commenti che dimostrano quanto tale argomento sia profondamente sentito, non solo dal punto di vista amministrativo. “La legge è un solo pezzo di carta, mentre il rischio è quello di sentirsi sempre uno straniero in un paese che si considera natio. Ribadiamo che il sindacato è uno spazio che garantisce il processo di cittadinanza, che permette ad ogni figlio di questa terra di sentirsi ‘a casa’. E la Cisl è pronta a un movimento che è già in atto”, hanno affermato Gianni Pedrazzini, responsabile regionale delle politiche migratorie e Liliana Conti, responsabile nazionale Cisl del dipartimento delle politiche migratorie.

Ha aggiunto Margherita Salvioli Mariani: “Sono nata e cresciuta in Venezuela, un Paese dove esiste il diritto alla cittadinanza in base alla nascita: ora ho la doppia cittadinanza e mi sento venezuelana e italiana nello stesso tempo, portando con me una doppia cultura che mi ha convinta che sia l’intercultura la strada verso un mondo pacifico”.

Fondamentale in questo percorso di approvazione di una società policulturale il ruolo della scuola e rilevante perciò la partecipazione degli studenti di Enaip e Ctp. Ha commentato a questo proposito Alessandro Sacchi, direttore di Enaip: “L’approvazione dello jus soli consentirebbe ai ragazzi immigrati di comprendere al meglio diritti e doveri di un cittadino”.

Marino Favali, responsabile Anolf regionale ha invece ricordato come “la nostra associazione nasca sull’esempio di italiani emigrati in altri paesi e quanto sia assurdo che in Italia si debba attendere così tanto per avere la cittadinanza”.

Non solo parole, ma anche fatti. Al termine della mattinata infatti, Aziz Sadid, responsabile politico di Anolf-Cisl Reggio Emilia, ha mostrato una cartolina che, se condivisa, potrebbe arrivare dritta nelle mani del presidente della Repubblica. Una campagna di sensibilizzazione in cui centinaia di migliaia di persone sono pronte a spedire al Quirinale, il destinatario della missiva, una cartolina in cui, oltre a ringraziare il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, “per tutto il sostegno che sta dando al dibattito sul tema dello Ius soli”, si chiede alle forze parlamentari di “individuare una soluzione largamente condivisa per una legge più equa e giusta per i minori figli di cittadini stranieri stabilmente residenti o che abbiano completato almeno un ciclo di studi in Italia”.

“Un appello – concludono Cisl, Anolf e Cisl Scuola – che in particolar modo si rivolge agli studenti e ai giovani, convinti che nessuno meglio di loro possa capire, entrare in sintonia con questa proposta e, di conseguenza, sostenerla”.