Il sole più caldo dell’anno non ha fermato la solidarietà dei Mille musicisti per la Bassa, l’area a nord di Modena colpita duramente dal terremoto di un mese fa. Dalle 16 del pomeriggio di ieri (sabato 30 giugno) i Mille si sono presentati sul grande campo di Concordia sulla Secchia, come pattuito via web: “armati” solo dei propri strumenti e degli spartiti scaricati da Internet. Ad accoglierli, i Volontari della Protezione Civile della Provincia di Torino e la Croce Rossa Italiana, per un accredito rigorosamente a basso impatto ambientale (un pezzo di corda e un cartoncino tagliato con le forbici era il pass…). Poi l’acquisto, a proprie spese, della t-shirt con il logo ufficiale: l’Emilia-Romagna colorata di rosso-lambrusco.
L’idea era nata solo due settimane fa da un gruppo di giovani musicisti legati al Conservatorio di Milano. “I giovani hanno avuto una forte scossa, fuori ma soprattutto dentro”, dirà l’assessore regionale Gian Carlo Muzzarelli, che ha voluto essere presente per ringraziarli. La finalità è stata chiara fin da subito: permettere al patrimonio musicale classico di non morire a causa del terremoto. “Vogliamo far sì che gli studenti le cui famiglie hanno perso la casa e il lavoro possano continuare a studiare”, ha affermato Roberto Pignatti, presidente della Fondazione Scuola di Musica “Carlo e Guglielmo Andreoli”, che ha istituito un conto corrente attraverso il quale tutti possono contribuire (it47 r061 6066 8501 0000 0005 266).
Intorno alle 17.30 l’inizio delle prove. Ed eccoli i Mille assieme, disporsi ordinatissimi a ferro di cavallo, tra loro anche molti bambini, tanti dialetti e diverse lingue: dal sardo al polacco, dal lombardo al peruviano. Il Maestro Carlo Zappa, direttore di questa straordinaria orchestra, li ha salutati con queste parole: “Sto leggendo un libro che pone la domanda: che cos’è la musica classica? Secondo me, questa è la risposta!”.
Il caldo si fa meno intenso, il cielo è tutto d’arancio. Il pubblico comincia ad arrivare. Tra i presenti, anche qualche personalità come il Vicepresidente del Costa Rica Alfio Piva, in visita ufficiale nel mantovano, sua terra d’origine. Piva ha condiviso la dura esperienza del suo Paese, dove i terremoti di pari entità sono almeno tre all’anno, e qualcuno anche più forte. Si accendono le telecamere: presenti Sky e la Rai, diretta streaming dalla Protezione Civile.
Tutti in piedi, forze dell’ordine in primis, per l’Inno d’Italia. La solennità dell’incipit del “Così parlò Zarathustra” di Strauss ha dato il giusto “la” all’evento, fatto per celebrare non un super Io ma un vero e proprio “super Noi”. La struggente “Lacrimosa” del Requiem di Mozart è stata dedicata a tutte le vittime del terremoto in Emilia, mentre il “Lascia ch’io pianga” di Händel ha creato un momento di profonda commozione. Il desiderio di un ritorno alla vita naturale è stato il richiamo della Sinfonia n° 3 di Mahler. A seguire, due brani inediti, composti per l’occasione, hanno segnato la svolta dal dolore e dal ricordo della tragedia, “5.9” di Andrea Gerrattana, alla speranza e volontà di guardare al futuro con “Tin bota” di Antonio Disabato. L’enfasi gioiosa dell’Alleluja del Messiah di Händel per una Resurrezione che qui significa “ricostruzione”, ha lasciato il posto all’Inno alla gioia di Beethoven, universalmente riconosciuto come canto di fratellanza, sino alla conclusione con il “Va, pensiero” di Giuseppe Verdi, compositore che incarna al meglio la grande tradizione musicale emiliana.
Al termine Flavio Ceriotti, il musicista dal quale ha preso avvio questa “avventura”, ha lanciato una nuova sfida: si aprono le candidature, rigorosamente via e-mail a: orchestradeimille@gmail.com per la città che voglia ospitare i Mille in concerto per l’esecuzione della Sinfonia n°8 di Mahler, nota appunto come Sinfonia dei Mille. Il sogno è quello di raccogliere fondi per la ricostruzione del Teatro di Concordia.