“La Cisl Funzione Pubblica – dichiara Roberto Pezzani, Segretario Generale della categoria dei dipendenti pubblici emiliano-romagnoli – scende in piazza anche in Emilia-Romagna per chiedere un confronto al Governo e cambiare il decreto sulla spending review. Con il Ministro Patroni Griffi abbiamo un impegno scritto, l’Intesa sul Lavoro Pubblico del 3 maggio scorso, in cui abbiamo concordato che la revisione della spesa e la riforma delle amministrazioni pubbliche non si fa a suon di tagli lineari, ma con il coinvolgimento dei sindacati e dei lavoratori”.
“Già da lunedì abbiamo iniziato la nostra mobilitazione e continueremo finché il Governo non ci ascolterà – continua Pezzani. Alzeremo i toni della protesta per chiedere il rispetto di quell’accordo: in tutte le province della nostra regione, come in tutta Italia, stiamo organizzando sit-in, presidi, volantinaggi davanti ai principali posti di lavoro.
I tagli al personale e alle risorse per la sanità e gli enti locali sono inaccettabili. Non c’è selettività nel taglio, soprattutto per una regione virtuosa come la nostra. In molti enti, come le agenzie fiscali, gli enti previdenziali o i comuni si rischia la paralisi organizzativa. In molti altri, come ministeri e aziende sanitarie, una riduzione secca dei servizi, mentre non sappiamo ancora quale sarà il futuro delle amministrazioni provinciali della nostra regione.
Vogliamo un confronto serio sulla riorganizzazione dei nostri enti per non penalizzare cittadini ed imprese già colpiti a sufficienza dalla crisi economica con un impoverimento dei servizi sanitari e di welfare.
Chiediamo invece maggior coraggio nel tagliare poltrone, appalti, consulenze e enti duplicati, come le troppe società partecipate che ancora abbiamo anche nella nostra regione.
Ci mobiliteremo sensibilizzando i cittadini sui rischi che possono derivare dagli ennesimi tagli lineari finché non otterremo le modifiche durante i passaggi parlamentari ma non vogliamo dare l’alibi dello sciopero al Governo per sfuggire al confronto con i sindacati e i lavoratori.
Il lavoro pubblico – conclude Pezzani – non è un costo, bensì un investimento per il nostro Paese, un bene comune che va difeso e valorizzato dai tagli ma anche dalle sue stesse inefficienze.
Sul lavoro pubblico vogliamo fare un Patto Sociale, perché se la Pubblica Amministrazione funziona e funziona bene ne traggono vantaggio sia i cittadini che le imprese e può contribuire davvero alla ripresa economica e alla crescita del nostro Paese”.