Da martedì 4 a domenica 9 un calendario di iniziative nell’ambito della Giareda: specialità locali e appuntamenti culturali incentrati sui prodotti a filiera corta. Filo conduttore il rapporto tra gastronomia e letteratura. L’assessore Rivi: “La valorizzazione del territorio è da sempre un impegno della Provincia”
Si presenta ricca di novità la terza edizione di Pan de Re, Festa del pane, dei forni e dei mulini, che da martedì 4 settembre a domenica 9 settembre, in occasione della Giareda, riempirà di profumi e sapori le vie del centro di Reggio Emilia attorno alla basilica della Madonna della Ghiara, in corso Garibaldi, nel cortile di Palazzo Allende e quest’anno anche lungo la via Emilia.
Il pubblico che si darà appuntamento troverà una festa, incentrata sul “Pan de Re”, pane da re o Pane di Reggio Emilia, ma anche su alcune specialità alimentari tutte reggiane, a filiera corta come il furmaìn, la marmellata e la crostata di prugna zucchella, la spianata di bufalo e maiale, le ostie al Parmigiano Reggiano, i grissini della Rossa e il pane del Grano del Miracolo, oltre ai consueti prodotti del territorio locale e a un ricco programma di iniziative culturali e di spettacolo. Le serate saranno infatti animate da conversazioni e interviste su temi legati al cibo e all’alimentazione, visti da diverse sfaccettature, e ci sarà sempre uno chef al lavoro che preparerà piatti della tradizione da accompagnare al pane.
Di particolare interesse, venerdì 7 settembre alle ore 18, la presentazione del libro “Il gusto delle donne” della giornalista di Repubblica Licia Granello, copromosso dal Forum provinciale delle donne. Il volume illustra le esperienze di alcune imprenditrici che hanno scelto di dedicare il proprio talento, oltre che le loro sensibilità femminili, in attività dell’ambito agroalimentare e della ricettività.
Obiettivo dell’Assessorato all’Agricoltura della Provincia, capofila della manifestazione che è sostenuta anche dal Credem, è promuovere le eccellenze del territorio richiamando ai valori dell’agricoltura sana, della salute dei cittadini attraverso l’alimentazione, e valorizzare le tradizioni del buon cibo come espressione dei valori e delle eccellenze di un territorio.
“Creare una filiera corta, rispettosa dell’ambiente e della salute del consumatore è stata una vera e propria sfida, che si è concretizzata con il “ Pan de Re”, un pane ottenuto dalla molitura di grano tenero da agricoltura integrata e dalla sua successiva panificazione utilizzando solo ingredienti di alta qualità, le tecniche, il rispetto dei tempi di una volta – ha commentato l’assessore Roberta Rivi – La Provincia di Reggio Emilia attribuisce particolare importanza all’opera di valorizzazione del nostro territorio attuata attraverso una serie di progetti concreti all’insegna della sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di avvicinare il consumatore alle filiere produttive d’eccellenza 100% di origine reggiana”.
“Pan de Re”è un prodotto unico, frutto di un prezioso lavoro collettivo fra istituzioni e agricoltori, molitori locali e fornai di Reggio Emilia per la produzione di pane a qualità controllata, proveniente da produzione integrata rispettosa dell’ambiente e della salute. Nato per iniziativa dell’Assessorato all’Agricoltura della Provincia di Reggio Emilia con la collaborazione delle associazioni provinciali dei panificatori di Confcommercio, Confesercenti e Cna, delle imprese molitorie Progeo, Consorzio Agrario, Denti Srl, delle associazioni agricole Coldiretti, Confagricoltura, Cia ed Ugc-Cisl e di un gruppo di aziende agricole del territorio, dal suo lancio ufficiale è stato oggetto di grande apprezzamento da parte del pubblico per le sue virtù salutari ed organolettiche, tanto che oggi sono numerosi i forni che lo producono nella provincia di Reggio Emilia.
Accanto al pane ci sono altre eccellenze del territorio che meritano di essere conosciute e apprezzate dai consumatori, come ad esempio il furmaìn, la caciotta di latte vaccino prodotta nel nostro territorio, priva di additivi e conservanti, ottenuta da latte di bovine alimentate prevalentemente con foraggi provenienti dalla zona di produzione, identificabile dal marchio composto dall’emblema di Matilde di Canossa e dall’immagine di una bovina da latte, e la crostata di prugna zucchella, il dolce realizzato solo con ingredienti locali – burro reggiano delle vacche rosse, farina tipo 1 Q.C. reggiana, uova reggiane di galline da terra – e con la piccola e soda, ma tanto succosa e zuccherina susina zucchella dalla classica forma a fiaschetto, molto amata da Maria Luigia d’Austria, che viene coltivata a Lentigione.