Ad ogni inizio anno scolastico si ripresenta il problema del numero insufficiente di posti negli asili nidi e nelle scuole materne. Nonostante negli ultimi anni la capacità di accoglimento sia aumentata, molte famiglie continuano a non trovare posto per i loro figli.
La quasi totalità dei bambini che restano fuori è italiana, mentre un numero sempre crescente di figli di stranieri scala le graduatorie comunali e viene accolto nelle strutture scolastiche.
Dal momento che le graduatorie vengono compilate in base ai moduli ISE (Indicatore dello Stato Economico) presentati dalla famiglie e dal momento che questi Indicatori penalizzano fortemente i nuclei famigliari italiani, chiediamo all’amministrazione comunale se i moduli presentati dagli stranieri sono soggetti a tutti gli accertamenti previsti e richiesti dalla legge.
Ricordiamo infatti che la legge della Repubblica Italiana impone alle autorità competenti di estendere l’indagine sui patrimoni posseduti anche nei paesi d’origine. In altre parole non è sufficiente un’autocertificazione degli stranieri che elenchi i guadagni e le proprietà immobiliari italiane. Gli stranieri devono inserire anche le proprietà mobiliari e immobiliari che detengono all’estero. E gli enti locali prima di concedere benefici economici o redigere delle graduatorie dove gli stranieri sono regolarmente ai primi posti, sono tenuti per legge ad accertare quanto dichiarato anche nei paesi d’origine, rivolgendosi alle competenti autorità consolari.
Tutto questo viene fatto a Modena? Speriamo di sì, anche se la vox populi propende per il no. Gli uffici comunali preposti devono essere rigidi ed efficienti perché così chiede non la Lega Nord ma la legge della Repubblica Italiana.
(Il segretario cittadino della Lega Nord per l’indipendenza della Padania Stefano Bellei)