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Da Poviglio e Boretto 58 mila euro per Cavezzo

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58.503,50 euro. A tanto ammonta la somma raccolta dalle due Amministrazioni comunali di Poviglio e Boretto insieme alle rispettive associazioni del volontariato e dei commercianti per il finanziamento dei campi estivi di Cavezzo. Un risultato importante e significativo, che è stato presentato ai cittadini ieri sera (martedì 16 ottobre) nel corso dell’iniziativa “Poviglio & Boretto Love Cavezzo” alla presenza di Stefano Draghetti, sindaco del comune terremotato. “Sono orgoglioso di essere presente questa sera e di aver conosciuto queste due comunità, che con i loro sforzi hanno portato a un risultato per me straordinario” ha spiegato il primo cittadino cavezzese, affiancato dal sindaco di Poviglio Giammaria Manghi e da quello di Boretto Massimo Gazza.

“L’idea di adottare Cavezzo è nata nel corso di un viaggio fatto insieme al sindaco Gazza nei giorni successivi al terremoto dopo aver preso atto di un’urgenza senza precedenti” ha spiegato Manghi. “Abbiamo così deciso di aderire all’iniziativa proposta dall’Anci, Adotta un comune terremotato, accollandoci il compito di raccogliere i fondi per la copertura dei campi estivi di Cavezzo. Sempre in quest’ottica ci è sembrato opportuno aprire e chiudere la Fiera d’autunno, in corso in questi giorni, con un momento in ricordo del terremoto in grado di ribadire quello che l’Emilia sa dire, e cioè che questo è un popolo che sa fare solidarietà non solo agli altri ma anche a se stesso”.

“Al ritorno da questo viaggio abbiamo convocato le associazioni del territorio e abbiamo iniziato il percorso che ci ha portato al risultato di questa sera e che ha visto tutti i cittadini impegnarsi a fondo, mostrando come solidarietà e generosità siano i caratteri fondanti delle nostre comunità” ha aggiunto Gazza. “Durante quella riunione, parlando dell’obiettivo iniziale di 20 mila euro che ci eravamo riproposti di raccogliere, un volontario borettese si è alzato e mi ha detto una frase che non posso dimenticare: “Sindaco se i campi giochi costano 46 mila euro, dobbiamo trovare 46 mila euro”. In queste parole credo sia raccolto il senso e il patrimonio genetico delle nostre comunità, che dobbiamo salvaguardare e continuare a coltivare”.

Partita all’inizio di giugno, la raccolta dei fondi è terminata soltanto ieri mattina, con la consegna delle ultime donazioni da parte di privati e associazioni. Un risultato significativo, che è stato raggiunto anche attraverso la raccolta di fondi in urne disposte negli esercizi commerciali povigliesi e borettesi e, soprattutto, grazie all’impegno dei tanti giovani, che hanno voluto dare un segno tangibile della loro volontà di rendersi utili.

“L’impegno dimostrato da questi giovani è un segno di questa Emilia che fa l’Emilia, di questa solidarietà che si trasmette anche attraverso le giovani generazioni e che credo sia un segno di speranza per tutti noi”. Un ringraziamento particolare è stato poi fatto alla Parrocchia di Olmo di Gattatico, che è riuscita a raccogliere ben 18 mila euro sulla somma complessiva della donazione. La generosità dei povigliesi e dei borettesi non si è esaurita nella sola raccolta dei fondi, ma anche in un’importante opera di sostegno nei confronti di bambini e ragazzi, che in due occasioni durante l’occasione sono stati ospitati dalla Parrocchia di Poviglio per trascorrere una giornata insieme e poter almeno dimenticare in quelle occasioni la paura del terremoto.

Prima di ricevere l’assegno da parte dei due amministratori, il Sindaco Draghetti ha voluto testimoniare la sua riconoscenza per i fondi ricevuti: “Siamo riusciti a mantenere aperti i campi estivi per tutta l’estate e fino al giorno prima dell’inizio della scuola, e non solo: in alcuni casi le strutture ci sono servite per avviare l’anno scolastico, in attesa di inaugurare le nuove strutture. Non nego che i soldi ricevuti siano importanti, ma credo che il legame che si è creato, la solidarietà che abbiamo sentito, la vicinanza delle persone siano stati davvero molto importanti e ci hanno dato la forza di andare avanti. Vedersi stringere intorno quest’affetto ha fatto sì che non ci isolassimo nella nostra dimensione: le cose da fare sono ancora molte, saranno tempi difficili ma credo che ce la faremo”.