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Nuova Provincia, dichiarazione del Consigliere reggiano del Pdl Fabio Filippi

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I Consiglieri regionali reggiani del PD e dell’Idv, anziché difendere la nostra provincia, si sono piegati ai modenesi.” A dichiararlo è il Consigliere reggiano del Pdl Fabio Filippi.

“Non so per quali logiche di partito o altro – afferma Filippi – i reggiani targati centrosinistra presenti nell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna hanno deciso di piegarsi alla volontà dei cugini modenesi votando una risoluzione che, con tutta probabilità, capovolgerà quanto approvato dal Consiglio delle Autonomie Locali. Il CAL aveva, infatti, già deciso sull’ubicazione a Modena della sede della nuova provincia, stabilendo, appunto, anche il nome: Provincia di Reggio Emilia e Modena.”

Trasversalmente reggiani e modenesi, escluso il Consigliere Filippi, hanno approvato in Assemblea una mozione che posticipa ad un prossimo futuro la decisione sul nome della nuova Provincia reggiano-modenese.

“Mi sono sentito in dovere – aggiunge Filippi – di prendere posizione a favore della reggianità, a difesa della nostra identità, esprimendo voto contrario al documento, peraltro firmato anche dal mio Gruppo assembleare. Salvaguardiamo i nostri valori, le nostre tradizioni e la nostra storia. Reggio Emilia è una realtà territoriale importante, merita un ruolo di primo piano, non possiamo cancellarla dalle cartine geografiche.

Le nostre Province hanno una storia antica, istituite nel 1859, ancora prima dell’unificazione d’Italia. Oggi si vorrebbe modificare la geografia del territorio, rivedendo pure i libri scolastici.

Credo che la direzione da prendere sia un’altra, quella della riduzione dei costi, in quest’ottica occorre trasferire le competenze delle Province agli altri enti locali, tutelando i dipendenti, e, solo con il tempo, azzerare l’ente, ma non la geografia del territorio.

Il nostro obiettivo è quello di rendere le istituzioni più efficienti e trasparenti con i cittadini, di lavorare per ridurre i costi eccessivi della macchina pubblica, di razionalizzare il lavoro dipendente individuando quali sono i punti deboli dell’ingranaggio e migliorare i servizi”.