Un ‘selezionatore’ super innovativo di cellule staminali. È l’invenzione, rigorosamente brevettata, con cui la start up bolognese Stem Sel si è aggiudicata questa mattina l’edizione 2012 della Start Cup-Spinner 2013 Emilia-Romagna, la business plan competition che coinvolge il programma Spinner della Regione e tutti gli atenei emiliano-romagnoli. Insieme alle altre due start up sul podio – 46 Sports e la ferrarese Akkutrack – parteciperà il prossimo 30 novembre al Premio nazionale dell’innovazione (Pni) in programma a Bari.
Start Cup-Spinner 2013 Emilia-Romagna si rivolge a persone o gruppi che vogliono sviluppare idee imprenditoriali ad alto contenuto di conoscenza, anche per favorire la nascita di start up innovative. Avviata nel 2010 dalla collaborazione tra Spinner 2013 – il Programma della Regione Emilia-Romagna di interventi per la qualificazione delle persone nel settore della ricerca e della innovazione tecnologica cofinanziato dal Fondo sociale europeo – e Start Cup Bologna e Start Cup Modena e Reggio Emilia, è cresciuta arrivando a coinvolgere tutti gli atenei regionali.
L’edizione 2012 di Start Cup Spinner è stata sostenuta anche da Carisbo e da tre aziende – Sacmi, Saes Getters e Coop Italia – che entreranno anche a far parte del comitato valutatore della competizione 2013.
Il progetto con cui Stem Sel si è aggiudicata il primo premio (5mila euro) e la partecipazione al Pni si basa su di una tecnologia brevettata per la selezione di cellule staminali. Obiettivo della start up attuare un piano per rendere la tecnologia innovativa pronta per essere commercializzata e raggiungere il suo sfruttamento industriale nel mercato della terapia cellulare, attualmente in forte espansione e che soffre della mancanza di tecnologie adatte. Celector, così si chiama il prodotto proposto da Stem Sel, risponde a queste esigenze e l’analisi go-to-market dimostra la sua competitività nel mercato di riferimento.
Seconda start up classificata, sempre bolognese, è 46Sports che ha presentato un sistema molto potente per l’analisi dettagliata delle performance di atleti legati alle federazioni sportive, al momento disponibile solo per il mondo dei professionisti, reso scalabile a tutto quello dello sport giovanile e dilettantistico, attraverso l’integrazione del sistema con un portale social, che permette di dirottare la comunità sportiva globale su di un’unica piattaforma che consenta loro di interagire online e di usufruire in maniera strutturata dei dati che riguardano i vari campionati (risultati, classifiche e statistiche). Oltre a ciò 46Sports ha la mission di diventare il primo almanacco sportivo digitale e interattivo, collezionando dinamicamente anno per anno, i ricordi e le statistiche dei campionati di lega giocati in tutto il mondo.
Terzo gradino del podio, infine, per la ferrarese Akkutrack, che si propone di produrre e commercializzare strumenti di misura per applicazioni nel campo del solare fotovoltaico a concentrazione. In particolare questi strumenti, grazie ad un approccio innovativo, hanno la capacità di rendere più efficiente un sistema a concentrazione aumentandone la produzione energetica, e di conseguenza la redditività economica. Anche queste due start up – oltre a ricevere un premio rispettivamente di 4 e 3mila euro – parteciperanno alla fase finale del Pni.
“Come banca del territorio – ha dichiarato Giuseppe Pallotta, direttore generale di Carisbo – vogliamo stimolare le iniziative imprenditoriali innovative ad alto contenuto di conoscenza, perché riteniamo possano diventare le nuove imprese del domani che faranno crescere e andranno ad arricchire il già forte tessuto imprenditoriale della nostra regione. Abbiamo bisogno di nuove idee, nuovi prodotti e servizi, nuovi processi e metodi produttivi per garantire il futuro e lo sviluppo al sistema economico dell’Emilia Romagna.”
“Abbiamo appoggiato l’iniziativa – ha spiegato Bruno Zauli, direttore Ricerca e sviluppo, brevetti e finanziamenti alla ricerca di Sacmi – perché riteniamo interessante poter vedere da vicino che cosa sta succedendo sul territorio in termini di innovazione, per tenere d’occhio le buone idee, verificarle ed eventualmente proporre indicazioni per il futuro. Solo a Sacmi Imola i lavoratori coinvolti nella ricerca e sviluppo sono 237, impegnati nello sviluppo di macchine e prodotti, mentre 13 persone svolgono attività di ricerca in senso stretto, spiega Zauli, che aggiunge “Su un fatturato 2011 di Sacmi Imola pari a 810 milioni di euro, oltre 37 milioni sono stati investiti in attività di R&D, considerando il personale, le prove e i brevetti”.
“Il nostro gruppo è sempre più orientato a processi innovativi di tipo collaborativo e all’open innovation” spiega Gero Bongiorno, Head of the Vacuum Technology Laboratory – Corporate R&D di Saes Getter. “Da qui il valore della nostra presenza in questa iniziativa, un’occasione unica per essere a contatto con il territorio”. Multinazionale italiana nata nel 1940 con sette siti produttivi nel mondo, Saes Getters opera nell’ambito delle tecnologie del vuoto, delle leghe metalliche a memoria di forma e sugli sviluppi della chimica organica legata alla fotonica. “Su questi temi – precisa Bongiorno – Saes reinveste in innovazione in media il 10-12% del suo fatturato. Nel quartier generale di Lainate è presente un’area dedicata ai laboratori di 3300 metri quadrati dove tra ricercatori e product engineering lavorano cento persone, sui mille lavoratori totali”. Numeri che dimostrano la “vocazione molto spinta di Saes alla ricerca finalizzata all’innovazione”.
Una menzione speciale – sostenuta da Coop Italia – è stata, infine, attribuita alla start up Doublecheck, che ha progettato un kit molecolare basato su un sistema innovativo di esche in bioplastica per monitorare la presenza di funghi aflatossigeni lungo l’intera filiera agroalimentare. Le aflatossine sono sostanze cancerogene molto pericolose per la salute umana e animale. Il progetto risponde all’esigenza di sicurezza nelle produzioni agroalimentari e si colloca fra le tecnologie innovative ed ecosostenibili in quanto prodotto con materiali biodegradabili.