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Fablab Reggio Emilia – Inaugurati il Laboratorio e la mostra Se faccio capisco

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Sono stati inaugurati stamattina al centro di cultura contemporanea Spazio Gerra, con una forte partecipazione di pubblico di ogni età (dai 7 agli 80 anni) fatto di “semplici” curiosi ed esperti, il Fablab Reggio Emilia e la mostra Se faccio capisco, che ne illustra il funzionamento e un’ampia serie di realizzazioni e prototipi. All’apertura di Fablab Reggio Emilia, che è il primo laboratorio di questo tipo in Emilia Romagna, erano presenti gli assessori a Cultura e Università Giovanni Catellani e all’Educazione, Iuna Sassi.

Nel dibattito inaugurale, Discovery Fablab, introdotto dalla responsabile dello Spazio Gerra Stefania Carretti, sono intervenuti Massimo Magnani direttore dell’Area pianificazione strategica del Comune di Reggio Emilia, ente copromotre di Fablab; Michele Mezza giornalista della Rai, esperto di innovazione e multimedialità (fra l’altro fondatore di Rai News 24); l’architetto Francesco Bombardi ideatore di Fablab Reggio Emilia e Carlo Coluccio direttore generale di Rei – Reggio Emilia innovazione, l’organizzazione pubblico-privata che ha investito e gestisce il Fablab Reggio Emilia.

Nell’incontro, oltre a spiegare i contenuti di creatività e innovazione dell’artigianato digitale (digital fabrication) alimentato da una modalità di progettazione e software open source (risorsa aperta) della rete Fablab – 100 laboratori nel mondo, fra cui Reggio Emilia, Milano e Torino, con radici nel Massachussets institute of technology (Mit) di Boston – è stato possibile anche contestualizzare l’esperienza Fablab Reggio Emilia come star up d’impresa nell’ambito del progetto Area Nord per l’innovazione, la creatività, lo sviluppo delle competenze distintive di Reggio nell’alveo dell’economia della conoscenza e nell’ambito del Tecnopolo reggiano.

La giornata dedicata a Fablab prosegue nel pomeriggio di oggi con una serie di eventi tra sperimentazione e spettacolo allo Spazio Gerra: alle ore 16 VideoDrone, performance sperimentale tra tecnologia DIY, danza e fotografia: coreografia di LTD Project, tecnologie aeree di Giordano Lanzoni e riprese di Carlo Vannini (il drone è un robot telecomandato costruito per realizzare riprese aeree. Grazie a questa tecnologia e attraverso un piano sequenza unico prenderà corpo una coreografia sonorizzata nel giardino dello Spazio Gerra); dalle ore 18 alle 21 Salva con nome, chiusura del progetto partecipativo “Salva con nome – Aiutaci a dare un nome alla piazza”, con visualizzazione interattiva dei risultati; alle ore 19 spettacolo di MiaTralVia, Band che autocosturisce i propri strumenti generando suoni apparentemente impossibili.

IL FABLAB – Fablab – Fab come fabbricare, costruire; Lab come laboratorio, bottega – è “luogo del fare” tecnologico, dell’artigianato digitale (digital craft). E’ un laboratorio, nella versione allo Spazio Gerra in piccola scala, rivolto a scuola e università, designer e imprese creative, professionisti e aziende, cittadini che vogliono concretizzare e trasformare le loro idee creative e innovative in prototipi. Se tutto funziona, ecco lo start up d’impresa per costruire nuovi oggetti, nuove estetiche, nuovi prodotti, contribuendo a costruire quell’economia della conoscenza che la città ha delineato nel progetto Area Nord.

Una delle stanze dello Spazio Gerra è stata trasformata in laboratorio a disposizione di coloro che vogliono cimentarsi con i nuovi metodi del disegno e della stampa digitale in 3D con macchine di ultima generazione realizzate dal Massachussets institute of technology (Mit) di Boston, centro di ricerca mondiale dove il Fablab è stato inventato. Allo Spazio Gerra è disponibile l’universo del DIY (do it yourself) applicato al design, alla moda, al design interattivo e ad altre discipline. Per dare corpo alle idee progettuali sono presenti sul campo laser cutter, frese a controllo numerico, microchip, diodi, plotter vinilici, macchine controllate dal computer e gestite attraverso software open source. Ognuno infatti può realizzare, modificare, migliorare e condividere i propri progetti, attraverso la rete, secondo la filosofia e il metodo dell’open source (risorsa aperta).

Si stanno già organizzando i primi workshop per l’uso del Fablab, previsti dal prossimo dicembre (per l’accesso al Laboratorio di fabbricazione digitale, leggere più in basso).

 

LA MOSTRA – Nella mostra Se faccio capisco si possono osservare oggetti realizzati in Fablab di tutto il mondo, che danno conto di una vera e propria rivoluzione in corso nei metodi e nella filosofia di produzione e della molteplicità delle aree di applicazione di questa tecnologia, dalla meccatronica alla moda, dal design all’editoria.

E’ possibile vedere oggetti di uso comune, come una lampada, una sedia o addirittura una chitarra, interamente realizzati grazie alle tecniche di produzione digitale, che consentono di creare da zero la propria idea.

Si può prendere visione di progetti di interactive design che presentano componenti elettroniche integrate, che permettono un’interazione con l’ambiente esterno e con l’uomo. Il software che anima questi oggetti è nella maggior parte dei casi realizzato grazie a Arduino, il circuito stampato open source sviluppato all’Interaction Design Institute di Ivrea, che permette l’apprendimento semplificato di principi di programmazione e di elettronica e la realizzazione di prototipi tecnologici.

I progetti sono di Luca De Rosso, Fab Lab Torino, Frankenstein Garage (Milano), Luca Macrì, Marco Magni, Alessandro Maggioni, Stefano Mandato e Chiara Pagano (Open Design City, Berlino), Phy.Co Lab – studenti della Scuola di design del Politecnico di Milano.

Una selezione della mostra propone poster relativi a progetti, prodotti e azioni di open design, curata da Massimo Menichinelli, una bibliografia messa a disposizione dalla Biblioteca Panizzi e da una videografia selezionata da Lucio Guidetti.

 

ORARI DI APERTURA DELLA MOSTRA – La mostra Se faccio capisco osserva i seguenti orari di apertura: dal 27 ottobre 2012 al 13 gennaio 2013; dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13; sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20.

Workshop ed eventi dedicati vengono segnalati su www.fablabreggioemilia.org e su www.spaziogerra.it.

 

ORARI DI APERTURA E CONDIZIONI DI FUNZIONAMENTO DEL FABLAB – Il Fablab Reggio Emilia si avvia dunque al suo pieno funzionamento con la gestione di Rei – Reggio Emilia innovazione, con i seguenti orari e modalità.

 

Orari di apertura al pubblico di Fablab: dalle 9 alle 12  e dalle 15 alle 18, il martedì, mercoledì e giovedì.

Su prenotazione via internet (www.fablabreggioemilia.org): dalle 9 alle 12  e dalle 15 alle 18, il lunedì e il venerdì.

 

Prezzi di utilizzo delle macchine con personale

Enti pubblici, scuole, università:  30 euro all’ora più Iva.

Privati (aziende, professionisti, cittadini): 60 euro all’ora più Iva.

Verrà aggiunto il costo a consumo del materiale che si rendesse necessario.

 

Assistenza tecnica

Disegno: 40 euro all’ora più Iva.

Progetto: 55 euro all’ora più Iva.

 

Workshop

Per il Comune di Reggio Emilia sono previsti 12 workshop gratuiti nell’arco di un anno. E’ prevista l’apertura del Fablab in giorni e orari specifici per eventi, promozioni e presentazioni proposti dal Comune di Reggio.

Per altri workshop sono previste le seguenti modalità e condizioni:

Enti pubblici, scuole, università: 4 ore, 500 euro più Iva (massimo 20 persone);  8 ore, 1.000 euro più Iva (massimo 20 persone).

Privati (aziende, professionisti, cittadini): da definire direttamente in base alle esigenze specifiche.

Fablab è uno start up d’impresa promosso con l’investimento e la gestione di REI – Reggio Emilia Innovazione, nell’ambito del progetto Area Nord, su idea dell’architetto Francesco Bombardi. Presentato e ospitato allo Spazio Gerra, è destinato successivamente a un ulteriore sviluppo nel Tecnopolo di Reggio Emilia. Il progetto si realizza inoltre con l’azione di Comune di Reggio Emilia e Club Digitale di Industriali Reggio Emilia, Università di Modena e Reggio Emilia e con il sostegno di Club Meccatronica, Reggio Children e Iren Rinnovabili: vale a dire i principali attori e autori di progetti sulle competenze distintive della città e sull’economia della conoscenza.

Il Fablab Reggio Emilia si amplierà nella struttura del Tecnopolo, centro per la ricerca industriale e il trasferimento tecnologico tra imprese, università e centri di ricerca, cuore del Parco della conoscenza, dell’innovazione e della creatività nell’area Reggiane.