Lo scorso 28 ottobre è stato intitolato ad Antonino Caponnetto, capo del pool antimafia di Palermo, il parco che si trova nei pressi del torrente Tresinaro, all’altezza del supermercato Conad. L’intitolazione è avvenuta alla presenza del Prefetto di Reggio Emilia Antonella De Miro, dalla signora Elisabetta Baldi Caponnetto, moglie del compianto magistrato,del Sindaco di Scandiano Alessio Mammi, del Colonnello Paolo Zito, comandante dei Carabinieri di Reggio Emilia, di Salvatore Calleri presidente della fondazione A. Caponnetto e di Fabio Ferrari, referente presidenza regione E.R. della fondazione. Nonostante le condizioni meteo non fossero ottimali, l’intitolazione è avvenuta alla presenza di circa una quarantina di cittadini, tra i quali l’assessore alla cultura Giulia Iotti, consiglieri comunali scandianesi e rappresentanti della Provincia di Reggio Emilia. Le parole della signora Elisabetta Baldi, tratte da esempi e ricordi di vita suoi e dell’illustre magistrato, hanno colpito moltissimo i presenti: in particolare del marito ha ricordato: “i sentimenti di amor di patria e di solidarietà verso l’Italia, che lo hanno spinto a fare domanda di trasferimento in Sicilia, dopo l’uccisione del giudice Chinnici e ad impegnarsi per avere intorno a sé uomini come Falcone e Borsellino che hanno condiviso con lui questi profondi valori… Sarebbe stato contento – ha poi concluso – di vedersi intitolato proprio un parco: mio marito provava un grandissimo amore per la natura”.
Il Prefetto Antonella De Miro ha riportato, nel suo intervento, il personale ricordo del magistrato e di tanti altri giudici che hanno lottato contro la mafia in Sicilia. Ha inoltre sottolineato “il ruolo infido e silente che gioca la mafia al Nord, dove agisce in forme più nascoste e complesse e quindi più pericolose”.
Alessio Mammi, sindaco di Scandiano ha messo in luce “Il percorso di intitolazioni di strade, piazze e parchi nel nostro comune, a magistrati e a uomini e donne che hanno combattuto la mafia. E’ un modo importante e condiviso per tenerne viva la memoria e attribuire loro il rispetto che meritano, per aver troppo spesso pagato con la vita il proprio impegno civile”.
A seguire sono stati portati anche brevi saluti da Salvatore Calleri e Fabio Ferrari.