Oggi – martedì 6 novembre 2012 – i dipendenti dei consorzi di bonifica in Italia scioperano per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, scaduto da quasi un anno e a seguito di trattative inconcludenti che si protraggono da oltre 10 mesi, a Roma dove al tavolo di trattativa siedono i sindacati assieme allo Snebi (il sindacato delle bonifiche). Lo sciopero è indetto da Fai Cisl – Flai Cgil – Filbi Uil.
“Una situazione che espone in grave disagio q quasi duecento lavoratori del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale – hanno spiegato in conferenza stampa le segreterie reggiane di Fai Cisl – Flai Cgil – Filbi Uil assieme alle Rappresentanze sindacali aziendali -. Sono persone che operano, con professionalità, in un comprensorio vasto 312.325 ettari, ricadenti nelle province di Reggio Emilia, Modena, Parma, Mantova; hanno competenza su 6 impianti idrovori e oltre 3.500 chilometri di canali e provvedono allo scolo grazie alla gestione di un sistema scolante completato da 12 casse di espansione, con una capacità di immagazzinamento di 13,5 milioni di metri cubi d’acqua. I canali gestiti da queste persone possono essere utilizzati per l’irrigazione, a servizio dell’agricoltura, per lo scolo, a servizio di privati e aziende, o a uso promiscuo, con entrambe le funzioni. Le case, i beni della comunità, il territorio, le strade sono più protetti e valorizzati dal loro lavoro e quindi meno esposti ai rischi alluvionali, di esondazioni e calamità idrogeologiche”.
“Rinnovare il Contratto nazionale del lavoro – spiegano i sindacati – è decisivo sia per i lavoratori ma anche per tutte le persone che vivono nel comprensorio di bonifica. In questo modo è possibile mantenere ed aumentare la loro professionalità, senza disperderla, a servizio della collettività e dell’utenza. E’ con il Contratto nazionale di lavoro che è possibile impostare corrette relazioni, che sono le uniche modalità che evitano inutili rigidità di parte; difesa del potere d’acquisto dei salari. In questo modo i lavoratori possono promuovere condizioni ed azioni positive sull’uso delle acque”.
“La nostra azione oggi di sciopero non provoca danni/o gravi disagi ma è principalmente finalizzata ad una forte presa di coscienza di chi sono e cosa fanno tecnici, impiegati e perai della Bonifica e per la tutela della loro professionalità”.
“Rilevo anche – aggiunge Archimede Cattani, segretario Fai di Reggio Emilia – che questi stessi lavoratori che oggi reclamano i loro diritti lo scorso 31 luglio hanno dato un grande esempio di civiltà rinunciando alla sciopero nelle zone terremotate già duramente colpite da disagi e danni, anzi devolvendo la giornata di paga alla solidarietà per il terremoto. Ci saremmo aspettati maggiore senso di responsabilità dalla delegazione emiliano romagnola delle bonifiche presente al tavolo di trattativa nazionale che non si è distinta certo per disponibilità ma, anzi, ha continuato a negare il contratto. Un fatto che si commenta da solo”.