Al posto della classica cesta natalizia, almeno nell’anno del terremoto, una mensilità “normale” vale oro. È più o meno questo il pensiero che ha spinto Chimar, l’azienda di Limidi attiva nel settore degli imballaggi industriali, ad annullare gli effetti disastrosi dei versamenti Inps nella busta paga di dicembre.
Breve antefatto. Nel periodo giugno-novembre, a causa del terremoto, l’Inps ha disposto la sospensione degli adempimenti e dei versamenti contributivi. Con la retribuzione di dicembre, però, ciascun dipendente è tenuto a restituire all’ente previdenziale tutti i contributi sospesi. Restituzione che deve avvenire in un’unica soluzione e che per la maggior parte dei dipendenti Chimar si traduce nell’azzeramento della busta paga di dicembre.
«Abbiamo ovviato a questa situazione», spiega l’amministratore delegato Marco Arletti, «premiando i nostri collaboratori con una specie di mensilità aggiuntiva che va a coprire l’importo dei contributi Inps sospesi nel periodo giugno-novembre e che ciascun dipendente avrebbe dovuto restituire con la retribuzione corrisposta il 15 dicembre».
«Per l’azienda si tratta di uno sforzo significativo», prosegue Arletti, «ma riteniamo che il più grande patrimonio di ogni impresa siano gli uomini e le donne che vi lavorano».
L’annuncio di questo esperimento di “welfare aziendale” è avvenuto in occasione del meeting di fine anno che si è svolto sabato 15 dicembre nella sede centrale di Limidi di Soliera, alla presenza del giornalista di Radio 24 Sebastiano Barisoni e di tutti i manager e i tecnici della rete commerciale delle aziende del Gruppo Chimar.
Il 2012 è stato importante per il consolidamento dell’azienda di Limidi che ha raggiunto un fatturato di circa 28 milioni di euro. «Abbiamo le carte in regola per un ulteriore crescita sia nell’ambito della produzione imballaggi sia in quello logistico», conclude l’ad. «Il 2013 sarà un anno difficile, gli scenari sono preoccupanti, ma dobbiamo avere la consapevolezza di avere agito su tutte le leve che vengono definite oggi come la ricetta per crescere: organizzazione della produzione, green economy e riduzione impatto ambientale, innovazione di prodotto e processo, investimenti in energie rinnovabili e sulla sicurezza sul lavoro».