“La frana prosegue, e con lei il rischio di veder crollare paese e autostrada soprastante, questa situazione denunciata dal Comitato di Ripoli parrebbe confermata da uno studio fatto proprio dai Servizi Tecnici della Regione (Carta del Dissesto Idrogeologico). Lo studio testimonia che non solo è la realizzazione dell’opera ad aver determinato l’attivazione della frana in Val di Sambro, ma che la frana continua a progredire. Troppi dati che si contraddicono tra loro, troppe informazioni discordanti. Troppo in ballo per permettersi questa approssimazione.
Abbiamo quindi depositato un’interrogazione perché la Regione ci dica se corrisponde al vero quanto riportato dal Comitato e dunque dai nostri stessi studi; e in caso affermativo, come si intende procedere.
Non solo: vorrei essere informato sulla quantità precisa delle ordinanze di sgombero, per capire con esattezza quante persone sono coinvolte; e non da ultimo se Autostrade abbia realmente operato tutti i controlli preventivi necessari. Com’è che nel nostro Paese non è mai responsabile nessuno?
A questo proposito, il Prefetto (nella ultima audizione fra le parti tenutasi nel maggio scorso) aveva ritenuto che fosse il caso di adoperare tecnologie di scavo differenti e più avanzate (su raccomandazioni di IRPI – CNR ed ISPRA) per proseguire i lavori, e che venisse esteso il monitoraggio anche a monte di Ripoli ed in particolare ai due viadotti in prossimità dell’A1; se tutti i provvedimenti e le misure preventive sono state adottate e la situazione continua a peggiorare, bisogna chiarire se erano insufficienti o inadeguati rispetto alla gravità della situazione.
E’ dall’inizio della costruzione di quest’opera che l’unica certezza che abbiamo, sono i rischi. Ora basta.
Se quanto detto corrisponde al vero, quali contromisure intendiamo adottare per i cittadini di Ripoli e per chiunque debba attraversare l’autostrada più frequentata d’Italia?”.
(Sandro Mandini, consigliere regionale IDV)