Il Consiglio di Stato ha sentenziato che gli italiani pagano una bolletta illegittima da luglio 2011 perché rincarate di un 7% non dovuto. Il tutto non rispettando la volontà referendaria espressa da 27 milioni di persone.
L’Autorità per l’Energia Elettrice ed il Gas, incaricata di formulare la nuova tariffa all’indomani del Referendum, aveva infatti chiesto un parere al Consiglio di Stato circa la remunerazione del capitale investito, ovvero il profitto garantito del 7% presente nelle bollette (remunerazione del capitale investito) ed ora il Consiglio di Stato ha confermato quanto precedentemente affermato dalla Corte Costituzionale: occorre ricalibrare le bollette.
Naturalmente tutto ciò vale anche per i gestori locali, Hera e Aimag in primis. Cosa devono aspettare ancora i cittadini modenesi affinché venga applicato il risultato referendario e gli sia restituito il mal tolto? Forse la fine della campagna elettorale, nella quale questi temi pare non siano all’ordine del giorno. Allora lo ricordiamo noi a tutte le forze politiche che hanno sostenuto i referendum, Pd compreso: non si possono fare profitti sull’acqua. Si scrive acqua, si legge democrazia.
Il programma di Rivoluzione Civile su questa materia è molto chiaro: “Va impedita la privatizzazione dei beni comuni, a partire dall’acqua”.
(Il comitato modenese Rivoluzione Civile)