Immersa nel verde del Parco regionale dei Gessi bolognesi e dei Calanchi dell’Abadessa, nel comune di Ozzano Emilia (Bo), la Pieve di Pastino, tesoro archeologico risalente al 1027 e oggi “in uno stato di abbandono e degrado”, induce Alberto Vecchi (Pdl) a presentare una interrogazione alla Giunta regionale.
Prendendo atto che l’Assemblea legislativa nel febbraio 2012 ha votato una risoluzione a favore della tutela del sito, il consigliere chiede all’esecutivo regionale un parere sulla situazione in cui versa la Pieve di Pastino. In particolare vuole sapere se l’Università di Bologna, che ne è proprietaria, e la Sovrintendenza regionale, che la controlla, si stiano interessando alla condizione dell’oratorio situato all’interno della Pieve, il quale risulta essere a rischio “crollo imminente”.
Altro motivo di interrogazione, è la presenza di una discarica abusiva nel sito e la ragione per la quale nessuno ne abbia ancora denunciato la comparsa al Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri.
Vecchi vuole dunque conoscere i provvedimenti che verranno presi per ristabilire la situazione nella Pieve di Pastino e le modalità con le quali si intende ottemperare alla risoluzione votata nel febbraio 2012.
Infine, l’esponente del Pdl vuole chiarimenti sulle motivazioni che hanno portato la Sovrintendenza regionale a modificare nel 2010 il vincolo imposto dal decreto di Carla di Francesco, nuovo direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell’Emilia-Romagna, che bloccava ogni costruzione di tipo residenziale nella zona e che dopo la modifica ha, di fatto, aperto le porte ad una “potenziale speculazione edilizia”.