L’Automobile Club d’Italia interviene a gamba tesa e presenta un Manifesto con 10 proposte destinate ai candidati premier nelle prossime elezioni. Una ricetta che porterebbe ad un risparmio di 26,8 miliardi di euro, riducendo la spesa annuale per l’auto da 3.500 a 2.800 euro (-700 euro, pari al 20% dei costi totali).
Le misure proposte sono tutte di facile adozione per il prossimo Parlamento e il futuro Governo, con un impatto nullo sul bilancio dello Stato.
“Gli automobilisti italiani sborsano qualcosa come 60 miliardi di euro anno a favore delle casse dello Stato. Una cifra più che doppia, rispetto a quella dell’IMU, tanto chiacchierata, che vale “solo” 24 miliardi. E’ l’oggetto più ambito nella disputa elettorale – commenta il presidente Angelo Orlandi- i beni mobili sono tassati più del doppio di quelli immobili. Bisogna recuperare il rapporto positivo che ha sempre contraddistinto gli italiani e il proprio veicolo intervenendo sulla leva fiscale come strumento di rilancio per il settore e per non comprometterne l’esistenza”.
Non è che, invece, per intervenire sulla riduzione dell’IMU si aggiunga una bella accisa dello 0,015 su ogni litro di carburante?
“Non me lo faccia neanche pensare. Sarebbe come passare dalla padella alle braci. Sappiamo che il 52% degli italiani già dichiara che non cambierà auto fino al 2016, Oltre 4 milioni di veicoli hanno più di 20 anni di età e il numero è aumentato del 64% dal 2005. – conclude Orlandi- Senza una strategia governativa il comparto non sopravvivrà: nell’ultimo anno hanno chiuso 350 concessionari e oltre 10.000 posti di lavoro sono tuttora a rischio.
Di seguito gli automobilisti modenesi potranno leggere la sintesi del Manifesto degli Automobilisti inviato a tutti ai candidati premier per valutarlo e per capire chi ne voglia fare “tesoro”. Ignorarlo equivale a doverne rispondere a 34 milioni di elettori. Il tavolo sul confronto per i tutti temi della mobilità, della sicurezza stradale, del turismo e dell’ambiente è aperto”.
1 – VIA IL CODICE DELLA STRADA: SERVE IL CODICE DEI CONDUCENTI
ACI chiede un nuovo Codice dei Conducenti che in 50 articoli orienti con chiarezza i comportamenti degli utenti della strada, rimandando a uno specifico regolamento tecnico l’insieme di disposizioni sulle caratteristiche dei veicoli e delle infrastrutture stradali.
2 – PATENTE “A LIVELLI” PER LE AUTO PIU’ POTENTI
Ogni anno sulle strade muoiono 300 giovani che pretendono di fare al volante cose che non sanno fare. L’incidentalità costa allo Stato 30 miliardi di euro.
ACI chiede un percorso propedeutico che assicuri la più idonea formazione nel tempo di un bagaglio di esperienza e responsabilità, con l’obbligo di un corso di guida sicura e di un esame pratico per guidare un’auto più potente.
3 – CORSI DI RIEDUCAZIONE STRADALE PER IL RECUPERO DEI PUNTI PATENTE
ACI chiede la riforma del sistema di recupero dei punti patente, con l’obbligo di frequentare un corso di guida sicura per i conducenti responsabili delle infrazioni gravi o di sinistri mortali, prevedendo un esame teorico e pratico alla fine del corso.
4 – ABOLIRE IL SUPERBOLLO E RIFORMARE LA TASSA DI POSSESSO
ACI chiede l’abolizione del superbollo e la riforma della tassa di possesso. Il suo attuale sistema di calcolo è obsoleto: non premia chi inquina meno con un mezzo moderno e sicuro. Il bollo va ricalcolato in base alle emissioni di CO2, anche per favorire lo svecchiamento del parco auto circolante.
5 – RIMODULARE LE ACCISE SUI CARBURANTI
Accise ed IVA fruttano all’Erario oltre 32,5 miliardi di euro. Sono tasse ineludibili e senza costi per la Pubblica Amministrazione.
ACI chiede la rimodulazione delle accise sui carburanti e un efficace sistema di sterilizzazione dell’IVA per compensare i rialzi del petrolio.
6 – RIFORMA RC-AUTO PER PREVENIRE LE FRODI E CONTENERE I COSTI
Oltre 4 milioni di veicoli circolano senza assicurazione: il danno per le Compagnie sfiora i 2 miliardi di euro, con pesanti conseguenze per i conducenti onesti.
ACI chiede la riforma della rc-auto secondo il progetto di legge presentato dall’Automobile Club d’Italia al Governo Monti, in grado ridurre il costo delle polizze fino al 40% contrastando il fenomeno delle frodi assicurative e razionalizzando il sistema dei rimborsi.
7 – PROVENTI MULTE DESTINATI ALLA MOBILITA’ E FUORI DA PATTO DI STABILITA’
ACI chiede che: i proventi delle contravvenzioni vengano esclusi dal Patto di Stabilità, perché destinati ad investimenti per la sicurezza stradale e non per le spese correnti delle Amministrazioni.
8 – PIU’ METRO, BUS E TRAM PER RINUNCIARE ALL’AUTO IN CITTA’
ACI chiede la definizione di un Testo Unico per il Trasporto Pubblico Locale che regolarizzi la normativa, risolva incertezze e contraddizioni, favorisca la concorrenza e avvii uno stabile percorso di riforme.
9 – PIU’ INFOMOBILITA’ A LIVELLO LOCALE
ACI chiede una legge che preveda un sistema di infomobilità integrato a livello locale, per dare ai cittadini e alle imprese la possibilità di compiere scelte di mobilità efficienti e sostenibili.
10 – CABINA DI REGIA DELLA MOBILITA’ PER IL TERRITORIO
ACI chiede l’istituzione di una Cabina di regia della Mobilità, supportata dall’Authority dei Trasporti già in fase di costituzione, che orienti in modo uniforme le scelte nazionali e locali sulla mobilità, indirizzando al meglio le risorse disponibili.